"Binario
Morto: Lisbona – Kiev, alla scoperta del corridoio 5 e dell’alta velocità che
non c’è”, di Andrea De Benedetti e Luca Rastello, edizioni Chiarelettere, ISBN:
978-88-6190-375-3.
Un bel
libro, scorrevole e divertente; scritto con lo stile disincantato e ironico del
diario di viaggio ma incentrato su un’inchiesta e con un obiettivo di denuncia
della situazione presente e delle prospettive future del famigerato “Corridoio
n°5”; per noi italiani e, soprattutto per i piemontesi valsusini, in breve, e
con molte confusioni e approssimazioni: “La Tav”.
Gli Autori
hanno percorso tutto il tracciato del “corridoio”, partendo da Lisbona per
giungere fino a Kiev. Le sorprese non sono mancate né per loro che, in sintesi
hanno finito per costatare e riportare lo stato di (non) avanzamento dei
lavori, né per i lettori “casuali” come il sottoscritto, sostanzialmente un
po’disinteressati e disinformati riguardo questo tema e che, un po’
controvoglia, cominciano a dover rinunciare al loro pregiudizio positivo nei
confronti delle autorità per cominciare a rendersi conto di quanta distanza
esista fra la realtà di questo progetto e l’immagine che ci è stata presentata
sui mass media.
Per esempio: lo sapevate che il
Portogallo ha rinunciato alla sua parte dell’opera? Che in Spagna il corridoio
merci procederà, da Algeciras sulla linea tradizionale a un binario (ma con ben
tre rotaie! … Per ovviare alle differenze di scartamento)? Che non esiste un
collegamento dell’alta velocità fra la Spagna e la Francia e che esso non è
nemmeno in programma? Sapete che eminenti“professoroni” sostengono che non è
conveniente far viaggiare treni merci a più di 80 km l’ora a causa
dell’incremento esponenziale dei costi una volta superate tali velocità? Che le
previsioni d’incremento di traffico dei valichi alpini fatte più di dieci anni
fa si sono rivelate clamorosamente errate e che il quantitativo di merci
transitate si è sensibilmente ridotto anziché aumentare? E’ che il collegamento
fra Orbassano e Torino non può essere realizzato secondo progetto perché
interferisce con le falde acquifere dalle quali si trae l'acqua potabile della
città? E che la Slovenia non è intenzionata a raccordarsi con la linea
Italiana? E che l’Ungheria non costruirà ferrovie ma autostrade? E che la linea
ferroviaria in Ucraina sostanzialmente non c’è e che quella ad alta velocità
non è in programma? E che l’Unione Europea non impone assolutamente l’Alta
Velocità e non finanzierà per niente la gran parte dei costi? E che…?
Vale la
pena di leggerlo questo libro ed anche per molti motivi. Quanto esposto dagli
Autori, ovviamente, non è sufficiente per farsi un’opinione definitiva sui pro
e contro concernenti questo progetto, infatti, non sarebbe serio, se non si è
di parte, liquidare come inutile un tema e un’opera oggettivamente complessi.
Vale però la pena di cominciare a rendersi conto di quanto sia elevato il
numero di variabili che sono fuori da ogni plausibile controllo e di quanto sia
vasto e, se vogliamo, indeterminabile l’impatto di costi e benefici che
caratterizzano lo scenario di realizzazione di queste opere. Il punto da tenere
presente, a mio avviso, é che la stessa UE parla di corridoi intermodali,
lasciando chiaramente capire come l’obiettivo, di per sé logico e auspicabile,
sia quello di favorire le comunicazioni, lasciando però piena libertà rispetto
alle modalità attraverso le quali tale risultato può essere ottenuto. In
Italia, invece, la situazione appare confusa perché si mettono insieme nel
progetto troppe cose insieme che, apparentemente dovrebbero essere invece
tenute distinte, ad esempio: il traffico merci, rispetto a quello dei
passeggeri, l’Alta velocità (quindi le linee specializzate) rispetto alla
“velocità alta” (treni tecnologici su linee tradizionali potenziate).
Emerge
chiaramente quanto sia fragile, se non in mala fede, la sicumera dei tanti
sostenitori a priori della Tav a tutti i costi, mentre dall’altra parte, si
comincia a intuire le ragioni dei sempre più numerosi dubbiosi. L’unica cosa
che finisce per essere certa è che, purtroppo e come il solito, siamo
manipolati e volutamente non informati e che i nostri politici non “ce la
dicono” né “giusta”, né “tutta”.
nota bene: dimostrando un certo "fair play"
gli Autori segnalano che c'è la possibilità di visionare un libro favorevole al
progetto TAV scritto da Stefano Esposito e Paolo Foietta, "TAV sì",
scaricabile gratuitamente sul sito http://www.tavsi.it/
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