mercoledì 23 novembre 2022

Recensione: L’avvocato dell’atomo

 "L’avvocato dell’atomo”, di Luca Romano, edizioni Fazi; Isbn 9791259672148.

Il dibattito sull'energia nucleare sembrava arrivato ad un punto definitivo dopo gli incidenti di Cernobyl (Ucraina 1986) e Fukushima (Giappone 2011). Per le opinioni pubbliche, soprattutto occidentali, sembrava ormai scontato un percorso che sanciva il progressivo abbandono di queste tecnologie, almeno limitatamente al tema della fissione e mostrando ancora qualche apertura per le applicazioni della sola fusione nucleare, per altro ancora lontano da una fase effettivamente applicativa.

In realtà il dibattito fra gli “addetti ai lavori” è rimasto nel tempo abbastanza vivace e i programmi sul nucleare civile sono tutt'altro che fermi e, anzi, in molti casi sono in piena espansione.

Più in generale, l’avanzamento delle nuove tecnologie, soprattutto sul tema della sicurezza, gli effetti della guerra in Ucraina sul prezzo dei combustibili fossili e, in modo forse meno evidente (ma più incisivo nel lungo termine), gli accordi internazionali e i programmi nazionali finalizzati alla riduzione delle emissioni di gas serra gli effetti, stanno convincendo anche i Paesi più refrattari (es. Italia e Germania) a riaprire il dibattito, mentre alcuni Paesi già convintamente “nuclearisti” (es. la Francia) hanno già avviato un profondo programma di rinnovamento del loro “parco” nucleare producendo effetti anche nel mondo della finanzia (es. riacquisto del colosso elettrico EDF da parte dello Stato francese).

In questo contesto “fa notizia” la posizione del partito Verde finlandese che ha di recente svoltato pubblicamente   in favore della tecnologia nucleare (la Finlandia sta per mettere in funzione una nuova centrale a fissione!):

https://www.repubblica.it/venerdi/2022/11/21/news/finlandia_verdi_energia_nucleare-375389772/

 In questo contesto, il libro in oggetto si pone l’obiettivo di suscitare il dibattito presso l’opinione pubblica nostrana, traumatizzata più che in altri luoghi dalla paura dell’atomo.

Il libro sembra essere in grado effettivamente di rispondere punto per punto a tutte le obiezioni verso l’applicazione di queste tecnologie e lo fa in maniera spesso ironica e divertente fornendo una ragguardevole mole di dati a sostegno delle proprie tesi.

Personalmente, sono stato un soggetto facile da convincere alla chiamata alle armi per la causa dell’atomo (ancora ragazzo, avevo votato contro i referendum nella tornata elettorale del 1987) ma devo ammettere che questo libro brillante e divertente ha contribuito a farmi passare dalla posizione di timido e pauroso appoggio (condizionato dalla cattiva informazione relativamente agli effetti degli incidenti sopracitati!), ad una adesione più convinta e serena.

Ho un debito di riconoscenza verso mio figlio (ventenne) nel convincermi a leggere questo Saggio (che pensavo fosse un po’ una stupidaggine, visto il titolo non troppo rigoroso e accattivante!); lo considero un segno che la nuova generazione sembra avere una visione meno condizionata e strumentalizzata verso questi argomenti. ... e a questo proposito, studiatevi la parte del libro che parla in specifico delle sinergie fra la tecnologia nucleare e le altre fonti rinnovabili 😊!

 Oggi sono convinto che la costruzione di una decina di nuove centrali nucleari in Italia sarebbe un buon investimento di lungo periodo e dovrebbe costituire un obiettivo e un programma di una qualsiasi parte politica che volesse accreditarsi seriamente riguardo al tema energetico. In particolare, stigmatizzo come questa posizione rischi di essere appannaggio soprattutto delle destre (che sono uscite recentemente sul tema durante le passate elezioni politiche di questo autunno), mentre i partiti progressisti siano ancora molto timidi (per non dire codardi!) rispetto a questi temi.