"Democrazia
senza partiti”, di Adriano Olivetti, edizioni di Comunità, ISBN: 978-88-98220-01-4.
“Democrazia
senza partiti” vista la situazione politica odierna, benché scritto
dall’imprenditore Adriano Olivetti (1901-1960) nell’ormai lontano 1949, appare
di una certa attualità. L’Autore svolge una critica del sistema partitico e del
modello parlamentare basato sulla democrazia rappresentativa che sembra applicarsi
anche alla situazione di oggi. Egli, infatti, stigmatizzò la lontananza di tali
apparati dalla vita e dagli interessi degli individui e delle collettività
locali e rilevò come la partitocrazia finisca per impedire un vero processo di
rappresentanza democratica. Al sistema basato sui partiti politici, l’Autore
contrappose un sistema decentralizzato e federalista con partecipazione “dal
basso” incentrato sul concetto di comunità territoriali culturalmente omogenee.
Progetto
accattivante ma di non facile attuazione; molto diverso dall’approccio
antipartitico di moda oggigiorno. L’imprenditore eporediese cercò di dare vita reale
a questi ideali attraverso il Movimento di Comunità e ai centri omonimi diffusisi
nel Canavese (provincia di Torino) che, fra gli anni cinquanta e il 1964 (anno
in cui il movimento rinunciò all’attività politica), riuscì ad amministrare con
successo una quarantina di comuni canavesani.
Altro
prodotto di queste idee fu l’IRUR (Istituto per il rinnovamento urbano e
rurale), costituito nel 1955 come strumento di accesso al credito e strutturato
come ente “no profit” con il compito di promuovere lo sviluppo rurale ed
economico dell’area, in collaborazione con gli enti statali e locali. L’istituzione
fu messa in liquidazione nella metà degli anni sessanta e, ed è bene rilevarlo,
parlando di politica italiana, essa cessò le attività producendo un saldo
attivo.
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