lunedì 17 giugno 2013

Recensione: Il Cammino della Comunità


"Il Cammino della Comunità”, di Adriano Olivetti, edizioni di Comunità, ISBN: 978-88-98220-03-8.

 “Il Cammino della Comunità” riprende i concetti fondamentali espressi né “L’Ordine politico delle Comunità”, scritto da Adriano Olivetti nel corso della seconda guerra mondiale. L’idea dell’Autore era di contrapporre la sua ideologia comunitaria sia alla visione capitalistica sia a quella comunista, prefigurando una forma di umanesimo basato su una combinazione di valori d’ispirazione cristiana e sull’idea di progresso scientifico e culturale. Funzionale a questa ideologia era il concetto di Comunità, che doveva rappresentare una collettività omogenea dal punto di vista culturale e territoriale e che, aggregata a insiemi del medesimo tipo, avrebbe dato vita a uno stato federale e liberale dove il cittadino sarebbe stato effettivamente il protagonista della vita politica della nazione.

Il progetto di Adriano Olivetti non fu solo un edificio teorico ma trovò un campo pratico di attuazione nelle pratiche di politica sociale promossa dalle industrie Olivetti e attraverso l’opera del Movimento di Comunità, del quale i “centri comunitari” canavesani ne furono una delle espressioni. Fra gli anni cinquanta e il 1964, anno in cui il movimento rinunciò all’attività politica, questa rappresentanza politica (che non si definì mai un “partito”) riuscì ad amministrare con successo una quarantina di comuni canavesani e a far eleggere alla Camera dei deputati Adriano Olivetti, durante le elezioni del 1958 nelle liste di “Comunità”.

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