sabato 5 dicembre 2020

Recensione: Gli albanesi

"Gli albanesi”; titolo originale “Die Albaner, Eine Geshicthe zwischen Orient und Okzident”, di Oliver Jens Schmit, traduzione di Enzo Morandi, editrice Il Mulino, ISBN 978-88-15-28652-9.

Il titolo originale dell’opera: “Die Albaner, Eine Geshicthe zwischen Orient und Okzident” (“Gli albanesi, una storia fra Oriente e Occidente”) forse rappresenta meglio le caratteristiche del saggio e di questo popolo vicino all'Italia e agli italiani ma che rimane un po’ “misterioso” nonostante la presenza fin da tempi antichissimi di insediamenti albanesi entro il territorio della nostra penisola, soprattutto in Puglia, all'interno della Calabria e a Venezia e risalenti alla prima diaspora seguita all'invasione turca (fine del XIV secolo).

Si tratta di un libro non certo impegnativo (circa duecento pagine) che permette di tracciare solo le caratteristiche generali dei nostri vicini, ma risulta comunque sufficiente a presentare la loro storia per sommi capi.

Il saggio riprende gli aspetti centrali che riassumono il dibattito che si è sviluppato intorno a questa popolazione, la cui origine etnica risulta tutt'oggi difficile da definire anche a causa del fatto che le ricerche sono state spesso fortemente influenzate anche da aspetti legati alla politica e alla propaganda del XX e del XXI secolo, visto che, almeno parte della loro area di stanziamento è stata caratterizzata nel tempo da aspri conflitti etnici (es. Kosovo e Macedonia del Nord) spesso giustificati da un ricorso più o meno artificioso alle cosiddette “radici” storiche dei contendenti.

Nella definizione attuale, comunque, rientrano fra gli i popoli albanesi tutti coloro che parlano e pronunciano la lingua albanese che, costituisce un ramo a parte della famiglia delle lingue indeuropee.

Da sempre, l’attuale Albania ha sempre registrato differenze far la zona costiera, molto più permeabili agli influssi esterni, da quelle dell’interno, soprattutto le aree montane, più orientate alla conservazione degli aspetti più tradizionali della cultura albanese, quali ad esempio quelli derivanti dall'applicazione delle regole consuetudinarie tramandate oralmente poi trascritte in un codice (Leggi del Kanun); questo insieme di norme spesso vengono citate non solo come una curiosità culturale ed etnica ma anche per spiegare le resistenze e difficoltà incontrate, anche nel recente passato, nella costruzione di un efficiente stato centralizzato.