domenica 10 aprile 2016

Recensione: ’Il mito della dieta: la vera scienza dietro a ciò che mangiamo


“’Il mito della dieta: la vera scienza dietro a ciò che mangiamo”, titolo originale: “The Diet Myth: The Real Science Behind What We Eat”, di Tim Spector, traduzione di Francesca Pe’, edizioni Bollati Boringhieri, ISBN: 978-88-339-2691-9.

L’Autore, docente di epidemiologia e ricercatore genetico, in particolare dedito allo studio dei gemelli, ha incentrato questo saggio sul complesso rapporto che sussiste fra i nostri geni, l’alimentazione e la nostra numerosa popolazione di ospiti microbici.

Riguardo all’alimentazione, solo ultimamente si comincia a tenere conto dell’importanza e delle complesse iterazioni fra la nostra flora batterica e le nostre abitudini, ivi incluse soprattutto, ma non esclusivamente, quelle alimentari. Nel contempo, non sono pochi gli studi scientifici che ormai si soffermano sull’importanza del nostro sistema gastro-intestinale. Esso ormai viene considerato alla stregua di un secondo cervello sia in virtù della sua complessità sistemica, sia ai fini della sua importanza per il controllo delle funzionalità organiche e, in particolare, del sistema immunitario. Infine, risulta sempre più chiara la relazione esistente fra il nostro benessere fisico e la numerosa popolazione di “microbi” benevoli o potenzialmente patogeni che vivono in costante simbiosi con noi, ma che in particolare, rivestono un ruolo fondamentale nel regolamento della nostra digestione. Proprio ad essi, a questi piccoli ma fondamentali ospiti è dedicato questo saggio che ne pone in evidenzia l’importanza e che ha l’ambizione di stimolare il lettore ad una gestione più consapevole del proprio specifico “zoo” e a spingerlo a ricercare attraverso la “dieta” un “parterre” favorevole ad arricchirne la biodiversità promuovendo soprattutto lo sviluppo delle varietà benefiche.

E' opportuno sottolineare che l’Autore utilizza il termine “dieta” più con il significato di “regime alimentare” rispetto a quanto venga utilizzato per “regime dimagrante” (ma anche quest’ultimo argomento finisce per essere ampiamente preso in considerazione all’interno dell’opera), di conseguenza, buona parte del saggio è dedicata a sfatare i non pochi luoghi comuni che caratterizzano, la nostra sempre più scarsa cultura alimentare. L’Autore non si astiene dal formulare una pesante condanna della moderna industria del settore, spesso direttamente responsabile di disturbi di origine alimentare divenuti ormai epidemiologici (come ad esempio il diabete) e comunque spesso consapevolmente impegnata in attività di disinformazione; ma tende anche a ridimensionare le aspettative di moltissimi regimi alimentari cosiddetti “salutistici”. Il messaggio centrale è quello di differenziare il più possibile la nostra dieta e, soprattutto di “ascoltarci”, ovvero di ricercare con maggior attenzione quegli alimenti che personalmente sembrano esserci maggiormente benefici, perché, in estrema sintesi, non esiste un solo modo per alimentarsi correttamente, ma ognuno deve e può ricercare la propria personale ricetta per ottenere un maggior benessere e, non dimentichiamolo, più soddisfazione da ciò che mangia.