mercoledì 21 agosto 2019

Il Governo è caduto! The day after

Dopo le dimissioni del premier Conte non è molto facile capire cosa succederà. Ieri ho seguito il dibattito parlamentare e, a mio avviso, in Senato l'ex premier ha fatto una figura dignitosa (non l'avrei mai detto neanche pochi mesi fa!), il che però non gli ha risparmiato critiche da parte di tutto l'emiciclo (5S a parte, ovviamente); Salvini ne è uscito malissimo e, letteralmente, non è sembrato in grado di saper imbastire una difesa che potesse scagionarlo dalle accuse di tradimento e opportunismo che li sono state rivolte; semplicemente, balbettava malamente qualche slogan inframezzato alle invocazioni alla Madonna (grande protagonista del dibattito insieme al di lei Figliolo, ai Santi e alle dotte citazioni delle Sacre Scritture); Di Maio, ovviamente non ha parlato, almeno così, per una volta tanto, si è evitato l'ennesima brutta figura! ... Per il resto sembrava una gara di tiro a segno dove mancava solo il lancio degli ortaggi! "Fuori i pagliacci" però è stato detto chiaramente (da un mio omonimo ... se non ricordo male! :-)).
Stante quello che è emerso dalla discussione parlamentare, difficilmente Lega e M5S potranno dare origine ad un nuovo esecutivo comune; il centro destra (Forza Italia e Fratelli d'Italia) ha espresso chiaramente la propria preferenza per il ricorso alle urne,  mentre il PD, molto critico in aula, non ha al momento manifestato una chiara volontà di allearsi ai 5S. Questa però sembra ad oggi l'unica soluzione percorribile per evitare  le elezioni in autunno.
Chiaramente, a meno di cambiamenti sensibili dei sondaggi, le elezioni premierebbero la destra, pertanto il PD si trova nella scomoda posizione di chi si sente quasi costretto a venire in aiuto dei grillini! Non vorrei essere al loro posto.
Intanto, almeno oggi, la borsa festeggia, presumibilmente brindando alla fine di un governo inconcludente e pensando forse che non si possa fare peggio di così!
Speriamo ... :-)

venerdì 9 agosto 2019

Nuove elezioni: opportunità o salto nel buio?


Siamo alla crisi di Governo e, a breve, probabilmente avremo elezioni anticipate.

Tutto ciò ha degli aspetti positivi:
1     In primo luogo, cesserà un esecutivo totalmente inconsistente e che ha purtroppo confermato ciò che tende ad accadere in Italia (e non solo da noi) da decenni, ovvero che il governo che segue spesso risulta persino peggiore di quello che lo ha preceduto (dunque è vero che "non c'è limite al peggio").
2    Presumibilmente poi finirà anche in pezzi l’assurda alleanza fra M5S e Lega. Il Movimento sarà probabilmente punito dalle urne e, sperabilmente, tornerà ad essere minoranza e opposizione, unico ruolo dove forse può ancora avere una sua utilità.
n
      Comunque, nel bene o nel male (e nonostante quanto riportato al punto 1)) è comunque meglio provare a cambiare un governo incapace rispetto al doverselo tenere per paura che quello che segue sia peggiore!

Detto ciò, tutto il resto lo vedo come un gigantesco salto nel buio.

I vincitori in pectore della nuova tornata elettorale sarebbero presumibilmente Matteo Salvini e la Lega che potrebbero anche fare da catalizzatori per un rinnovamento e una maggior aggregazione del centro destra, a sua volta assolutamente bisognoso di affrancarsi definitivamente dall'unico padre putativo che abbia saputo dargli un po’ di consistenza, Silvio Berlusconi. Il fatto che il centro destra possa riacquistare una maggior compattezza non costituirebbe di per sé un problema, ed anzi tutto ciò potrebbe garantire un nuovo esecutivo più orientato e solido; quello che però personalmente pavento è il clima culturale, sociale e politico che tutto ciò potrebbe portare, il leader leghista sembra infatti incarnare,  catalizzare e suscitare una maggior dose di estremismo e autoritarismo fascistoide rispetto a quanto caratterizzava o emanava Silvio Berlusconi che, a mio avviso, privilegiava invece  un’immagine più paternalistica e, almeno in apparenza,  liberale.
Inoltre, anche sul piano delle competenze non mi sembra che la nuova “leva”, soprattutto quella a trazione leghista, abbia poi chissà quali figure di spicco da introdurre nei posti chiave per proporre soluzioni reali ai problemi della Nazione (e che, in fondo, non sono principalmente legati all'immigrazione e all'ordine pubblico!).

E gli altri?

Penso che in caso di nuove elezioni il M5S tornerebbe all'opposizione e rimarrebbe isolato. Stimo infatti che nessuno che abbia un po’ di sale in zucca in testa li vorrebbe come alleati!
in realtà penso che se lo meritino perché non solo hanno dimostrato come il Movimento sia troppo contraddittorio e frammentato al suo interno oltreché, sostanzialmente molto poco democratico; ma soprattutto, parlando dell’esecutivo, essi sono apparsi inconcludenti, indecisi, impreparati e soprattutto succubi di Salvini che li ha costantemente strumentalizzati per esaltare la propria immagine a danno della loro.
"Last but least" ... è pure palpabile il sospetto che sul tema dell’affezione alle “poltrone” non siano poi più virtuosi degli altri.
In ogni caso, adesso si va alle urne con l’immagine che “lui” (Salvini) “propone e fa” e “loro” (i 5S) “remano contro”. 
… D’altra parte, quando si ha un Di Maio come leader carismatico …!

E la "sinistra"?
Ma scusate, di chi stiamo parlando? Ah! del PD e degli “Altri” … Gli “Altri” sono semplicemente invisibili, qualcuno ha idea di chi siano?
Il PD, invece, cerca faticosamente di ritrovare un suo ruolo ma, detto sinceramente, visto dall'esterno a me sembra perennemente intento a guardarsi l’ombelico (sono ancora riuniti in qualche congresso?) e, non mi pare che abbia veramente un “programma” che possa sembrare convincente e che non suoni come un sermone di filosofia morale o una lezione di educazione civica da propinare ai cittadini.

Conclusione?
Con le prossime elezioni ci facciamo un bel governo nero-grigio-verde e stiamo a vedere se il nuovo leader supremo salva il mondo (ne dubito).

Più a lungo termine, visto che il mondo non verrà presumibilmente salvato da Salvini, a me sembra che manchi un’alternativa per raccattare i cocci rotti che lasceranno questo (i precedenti) e il prossimo esecutivo.
Per me questa nuova figura non può essere veramente il PD che ha fatto il suo tempo (e al quale ci si rivolge come elettori solo per disperazione). Secondo il mio parere manca un nuovo partito e, su questo punto varrebbe forse la pena di copiare l’esperimento di “En Marche” (nonostante il fatto che, ad oggi, anche Macron abbia le sue gatte da pelare) cercando di mettere insieme le varie componenti centriste dell’attuale compagine di destra e di sinistra.

Valutando altri scenari più estremi invece, si potrebbe pensare che valga la pena di cominciare a dare una ripassata al “passo dell’oca” :-).

lunedì 5 agosto 2019

Stragismo in salsa USA: è il nostro futuro ipotetico?

E' abbastanza facile verificare come lo stragismo di natura USA (salvo casi eccezionali come per il caso delle "Torri Gemelle"),  sia sostanzialmente opera soprattutto di varie categorie di "sbandati" e frustrati di razza bianca e che sia solo minimamente causato dalle minoranze immigrate o da soggetti esterni.
Al di là delle cause politiche, sociali ed economiche che stanno alla base di tali comportamenti, tutti puntano il dito sul fatto che in USA ci sia troppa facilità nel detenere e portare in giro armi da fuoco di ogni genere, comprese le più letali (come ad esempio, i fucili d'assalto).
In Europa la situazione appare più tranquilla probabilmente proprio perché il possesso e l'uso delle armi viene ristretto e più attentamente vigilato.
Non mancano però pressioni per cambiare tale stato delle cose anche a casa nostra; si invoca sempre più spesso il "diritto" a difendersi armi alla mano e già qualche balordo nostrano ha cominciato ad andarsene in giro a sparare a casaccio (vedesi ad esempio i fatti di Matera).

Ovvio quindi che, meno armi circolano e meno possibilità vi sono che vadano in mano ad invasati, dementi e fanatici e, soprattutto, bisognerebbe ricordarsi che è proprio chi desidera fortemente avere a disposizione un'arma è esattamente il soggetto ideale a cui negarla.

Cerchiamo quindi di non copiare le cattive abitudini che vengono da oltre Oceano!

giovedì 1 agosto 2019

Recensione: Il mare nero dell'indifferenza


“Il mare nero dell’indifferenza” di Liliana Segre, a cura di Giuseppe Civati, edizione People; ISBN: 978-88-32089-01-1.

Liliana Segre, senatrice della Repubblica è una dei testimoni ancora in vita dell’Olocausto.
Nell'opera citata racconta la propria esperienza. A otto anni essa fu emarginata, a seguito dell’introduzione delle “Leggi Raziali” nel 1938 che le impedirono di continuare a frequentare le scuole pubbliche; poi, insieme al padre Alberto, fu richiedente asilo in Svizzera nel 1943 da dove, a seguito del rifiuto all'accoglienza verrà rispedita in Italia, arrestata e tradotta nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau (dove il padre morì), dal quale verrà liberata nel Maggio del 1945 grazie all'arrivo delle forze Sovietiche.

Una storia simile ad altre sentita tante volte (anche se furono relativamente pochi coloro che scamparono all'internamento nei campi di sterminio) ma che presumibilmente il pubblico stenta ancora a “capire”.

Quello che preme all'Autore infatti non è tanto il raccontare la propria vicenda (tristemente simile a quella di tanti altri), quanto il cercare di spiegare le cause che hanno portato delle società “civili” a degenerare così tanto dal volersi accanire in modo assolutamente disumano contro significative minoranze di propri concittadini. Tale urgenza viene tanto più sentita non solo perché, letteralmente, i testimoni di quei fatti si stanno estinguendo, ma soprattutto perché tali lezioni non comprese ci espongono al rischio di ripetere nuovamente i medesimi errori di allora.
Per Liliana Segre la principale responsabile della deriva morale di una società è “l’indifferenza”, cioè l’incapacità di indignarsi, di immedesimarsi, di prevedere e di agire di fronte ad una serie di scivolamenti morali, ognuno dei quali spesso relativamente di poco conto. L’Autore quindi invita tutti a vigilare con impegno sui nostri stessi comportamenti e su quegli altrui per fermare sul nascere ogni possibile intento discriminatorio e prima che ci si possa assuefare a dosi sempre più elevate di violenza fisica o morale.
L’antidoto per evitare tali tipi di tragedie e quindi in ciascuno di noi, libero di coltivare la propria cultura personale e il gusto per la verità nonché gli ideali libertari e democratici, così intrisi del concetto di convivenza e tolleranza.

Ottima lezione che è sempre bene ripassare.