sabato 20 luglio 2013

Recensione: I Guardiani della notte – La trilogia


"I Guardiani della notte – La trilogia”, titoli originali: ”Nočnoj dozor” (Night Watch); “Dneznoj dozer” (Day Watch); “Sumere Nij Dozor” (Dusk Watch), di Sergej Luk’janenko, traduzioni di Nadia Cicognini, Cristina Moroni, Matteo Falcucci, Leo Sorcetti, edizioni Mondadori, ISBN: 978-88-04-60041-1. 

Anton è un uomo dalla vita apparentemente normale, ma in realtà è un “Altro”, una particolare mutazione in grado di utilizzare la magia, sorta di energia naturale che permea il mondo. Gli Altri sono una minoranza, ma non sono rarissimi, vivono spesso ignari della propria natura in mezzo agli altri esseri umani ma, una volta scoperti da loro affini, vengono “iniziati” e acquisiscono l’abilità di penetrare nel Crepuscolo, una dimensione magica accessibile solo a loro e che determina anche l’inclinazione di tutti quelli che vi accedono per la prima volta, l’appartenenza alla Luce, oppure alle Tenebre.
 
Anton è un mago della Luce, vive nella moderna Russia a Mosca e fa parte della “Guardia della Notte”, un particolare corpo di polizia che, all’insaputa del resto del genere umano, è incaricato di vigilare sulle creature delle Tenebre e sull’operato delle sue controparti, i membri della “Guardia del Giorno”, che, anch’essi pattugliano le vie della città per assicurare il rispetto del Patto fra Tenebre e Luce con il fine di mantenere l’equilibrio fra le due forze.

Questo perché, dopo millenni di lotta senza quartiere, le forze della Luce e delle Tenebre hanno stipulato un accordo che le obbliga a mantenere l’equilibrio che è fatto rispettare dalle due Guardie o, dove occorra, grazie alla mediazione e all’intervento di una terza temibile giuria neutrale, l’”Inquisizione”.

Bella idea, raccontata in modo scorrevole e abbastanza coinvolgente. Potenti personaggi dalle debolezze fin troppo umane dominano le nostre vite lavorando in corpi e uffici che assomigliano anche troppo ai nostri per le loro (stra)ordinarie storie di gerarchia, burocrazia, gelosie, amori, ferie e premi in denaro. Sullo sfondo, una Russia moderna fatta di nuovi ricchi, piccoli mafiosi, sfavillanti grattacieli e fatiscenti palazzi dell’era sovietica e, soprattutto, … tanta vodka.