venerdì 30 luglio 2010

FINALMENTE!

Leggo su La Stampa di oggi che Berlusconi ha cacciato Fini dal PDL, ottimo! Certo, avrei preferito che fosse stato lui ad andarsene spontaneamente, sarebbe stato un atto più coraggioso, un inizio più promettente e già si è capito che l’ex delfino non è esattamente un “cuor di leone”, ma pazienza! A ben vedere di ragioni per essere prudenti e soprattutto titubanti Fini deve averne viste parecchie. In ogni caso evviva! Almeno dal mio punto di vista, qualcosa si muove nel panorama politico italiano, finalmente soprattutto per quelli come me orfani dei partititi laici della prima Repubblica, si profila una possibilità di cambiamento e di rottura con un bi-polarismo che ci ha condannati a scegliere ed a schierarci fino ad adesso nelle soffocanti camerate di PD, PDL ed IDV. L’ex leader di An probabilmente trema, certamente teme di rimanere isolato, intuisce che pochi confluiranno nelle sue file (ma qualcuno potrebbe venire anche da “sinistra”!) e presumibilmente ha completamente ragione! Se continuerà ad essere coerente, se è veramente ragionevolmente “onesto” (sia dal punto di vista giudiziario che dal punto di vista intellettuale!) come a me sembra si ritroverà intorno solo “4 gatti” (magari potrei persino esserci anch’io, redivivo Brancaleon da Norcia), ma si consoli, così deve essere!
A lui dedico l’ abusata citazione dell’Enrico V di Shakespeare, atto IV scena terza (il "solito" discorso di S.Crispino per intenderci:)!), con l’augurio che non sia solo un “sogno in una notte di mezz’estate”.

mercoledì 28 luglio 2010

Recensione: Il Martirio di una nazione, il Libano in guerra

“Il Martirio di una nazione, il Libano in guerra”, di Robert Fisk, edizioni il Saggiatore. A mio parere, veramente un grande libro! … Anche se ammetto di aver fatto fatica a leggerlo tanto potente è il coinvolgimento emotivo che viene indotto nel lettore. L’opera non è solo una minuziosa ricostruzione della storia libanese a partire dal dopoguerra e soprattutto incentrata sul periodo che va dalla metà degli anni 70 ai giorni nostri, ma anche un portentoso atto di accusa nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nella martoriata storia recente di questo piccolo e sfortunato Paese. Robert Fisk non risparmia a nessuno il proprio carico di responsabilità. Vengono dunque portati alla luce grazie ad un tenace lavoro giornalistico gli intrallazzi, i tradimenti, i crimini, le ingerenze e soprattutto gli errori delle numerosissime fazioni libanesi, degli scomodi “ospiti” palestinesi e delle potenze straniere coinvolte, principalmente Israele, Siria, Iraq, Iran, Usa, Francia ed Italia (che ad onor del vero ne esce con onore grazie all’opera del nostro corpo di pace!). Il giornalista si sofferma soprattutto a descrivere i fatti ed i risultati di tanta insensatezza così visibili in termini di sofferenze e perdite di vite umane prevalentemente fra la popolazione civile inerme. Particolarmente toccante la ricostruzione delle stragi avvenute nei campi profughi palestinesi di Sabra e Shatila. A mio avviso però il vero di punto di forza del libro è quello di sbattere in faccia a noi “occidentali” le nostre pesantissime responsabilità; l’autore ci ricorda continuamente come noi in Libano abbiamo fallito, non siamo riusciti a capire la situazione ed i sottili equilibri che mano a mano venivano messi in crisi, abbiamo smarrito il senso dell’etica, non siamo stati in grado di svolgere onestamente il nostro ruolo umanitario, non abbiamo avuto il coraggio di biasimare i nostri alleati (l’immagine di Israele viene letteralmente fatta a pezzi nel corso dell’opera!), siamo rimasti impigliati nella logica dei blocchi contrapposti (ovest-Est, Mondo libero-Mondo comunista) e nelle logiche errate dello “scontro delle civiltà” ed infine abbiamo creato da noi le nostre nemesi ed i nostri mostri. Il Libano sarà la fucina di Hezbollah, di Amal, dell’estremismo sciita ……… Si ha infine la spiacevole e netta sensazione che l’autore ci voglia anche suggerire che proprio li, a causa della nostra incapacità di comprendere il mondo islamico, traggano origine tanti dei nostri guai! Forse proprio nel martoriato Libano hanno cominciato a sgretolarsi le torri gemelle!

martedì 6 luglio 2010

Recensione: Dossier Padre Pio

"Dossier Padre Pio - cronologia e documenti di un grande inganno", Kaos edizioni, isbn 978-88-7953-208-2. Questo non è esattamente il mio genere di letture e devo ammettere che si è trattato di un tipico caso di acquisto compulsivo (stavo partendo per una trasferta all'estero!). In ogni caso devo riconoscere che i libri della Kaos a me sembrano sempre ben documentati e pertanto risultano infine quanto meno interessanti. La fede è un terreno rischioso sul quale avventurarsi e sono abbastanza certo che santi e profeti debbano sempre apparire un po' strani, se non completamente "svitati", ad un osservatore laico che provi ad immaginarseli dal vivo. La figura di padre Pio è comunque stata sempre chiaccherata anche all'interno della Chiesa pertanto rimango un po' stupito del fatto che si sia provveduto rapidamente a santificarlo! Da lettore accolgo le tesi degli autori! ....... Forse non bisognerebbe proclamare santi vissuti di recente, bisognerebbe lasciare alla pietosa azione del tempo la possibilità di stemperare le tinte, di sublimare. Le antiche figure di Santi (ma questo avviene anche per altri personaggi storici) appaiono infatti avvolte da mistica, epica e spesso fulgido eroismo, quelle moderne mi sembrano invece un po' più opache, chiaccherate, insomma un po' troppo imperfette, fin troppo umane, alcune francamente (come in questo caso!) proprio equivoche!