venerdì 28 settembre 2018

Manovra e deficit: Dio ci scampi dai populisti! ... qualche ora dopo


Quod erat demostrandum!

Questi gli effetti sulla borsa!

https://www.repubblica.it/economia/2018/09/28/news/borsa_28_settembre_2018-207578910/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1

Riguardo a questo punto, sono il primo a ribadire che gli scivoloni di borsa non bisognerebbe preoccuparsi troppo purché si tratti di "alti" e "bassi" dovuti alle ansie passeggere del mercato o alla voglia, spesso un po' artificiosa, di creare volatilità e quindi occasioni di guadagno a breve termine.

In questo caso, però, non è il caso di illudersi che queste oscillazioni esprimano solo queste cause.
Il nostro Paese, rispetto ad altri è in crisi, mettiamocelo in testa!  ... o quantomeno, se proprio vogliamo essere ottimisti ad ogni costo e aggrapparci ai risicati segni "più" della nostra asfittica crescita economica, è l'ultimo fra quelli "significativi" in termini di ripresa, questo non da ieri, ma da decadi (in questo l'attuale Governo è sostanzialmente innocente ... Lega a parte, forse!).

Riguardo lo spread poi, le cose sono già molto diverse perché, ricordiamocelo bene, il nostro Stato sul mercato del debito ci deve andare (sennò non copre le sue spese globali) ... e ogni punto di spread in più equivale a maggiori interessi che ci tocca pagare per anni sui nuovi collocamenti!

Tra l'altro il nostro stato di crisi (o di ripresa "asmatica", se preferite) perdura (da tempo) e permane in un momento globalmente difficile e che potrebbe (tocchiamo ferro ... e non solo quello!) dare i natali ad un'ulteriore "sboom" generalizzato. Ad esempio, dall'America, oltre alle notizie trionfalistiche, giungono anche diffusi sussurri iettatori di chi non pensa che le cose vadano esattamente a gonfie vele e che ci sia quantomeno qualcosa di fragile e/o artificioso nell'attuale fase di "massimo" (e si sa che le "altezze" fanno venire le vertigini già di per sé! Con conseguente "voglia" di scendere)! Intanto, per vedere il "gioco", si aspetta la fine sbornia delle elezioni di mezzo termine; nel frattempo ... la Turchia affonda, l'India non ride delle sue sofferenze, la Cina si preoccupa più di un po' delle sue ... Giudicate voi! Ma a me, sembra uno di quei periodi dove si dovrebbe essere più realisti del re e, vista anche la stagione autunnale incombente, "mettere fieno in cascina" anziché rischiare incendiare il fienile!

Il mondo comunque ci osserva pronto a metterci in mora ... anche perché è da parecchio tempo che ci si aspetta da noi qualche soluzione strutturale ai nostri tanti problemi che continua a mancare e che, almeno secondo il mio parere, non assomiglia per nulla al programma economico promosso dall'attuale esecutivo.


Manovra e deficit: Dio ci scampi dai populisti!

La risposta dei mercati alla manovra economica 2018 -2019,

https://www.repubblica.it/economia/2018/09/27/news/def_via_al_vertice_di_governo_bozza_condono_per_cartelle_fino_a_100mila_euro-207527205/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1

non si è fatta attendere:

https://www.repubblica.it/economia/2018/09/28/news/borsa_28_settembre_2018-207578910/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

Non che bisogna per forza spaventarsi da quelle oscillazioni che, presumibilmente (speriamo!) sono da ascrivere al novero delle semplici "fiammate speculative", risulta chiaro però che il caso Italia è seguito dagli operatori di mercato e che, quella che potremmo definire eufemisticamente come una certa "nonchalance" da parte del nostro Governo riguardo al tema del deficit, viene giudicata con tutt'altra attenzione dal resto del mondo economico-finanziario.

Non giudico quindi l'ideologia alla base di queste scelte (l'ideale di ridurre la povertà è ammirevole), ma sostengo che, al di là delle ideologie, difficilmente si può evitare di fare i conti con il resto del mondo quando da esso, per molti aspetti si dipende!

La "filosofia" del rigore non è quindi necessariamente la scelta giusta, essa però è almeno "rassicurante" per coloro che investono nel nostro Paese e disattenderla costa letteralmente soldi al contribuente (rappresentati dal plus di spread da pagare!).

La scelta del rigore ha poi anche una fortissima valenza politica interna (ma nessun politico vuole digerire tale concetto "carieristicamente" suicida!). Se si concorda infatti sul fatto che i ceti più poveri della popolazione vadano aiutati maggiormente attraverso un sensibile sostegno economico e maggiori opportunità di lavoro e, contemporaneamente, si vuole anche modernizzare il Paese, si dovrà riconoscere che, a tal fine bisogna reperire nuove risorse da destinare a questi obiettivi. Il vincolo del rigore però costringerebbe a reperire le risorse attraverso una radicale politica di taglio delle inefficienze, degli sprechi e dei privilegi (e magari attraverso una politica fiscale che tocchi patrimoni e redditi elevati) e non facendo invece nuovi debiti!

Amara medicina, difficile da mettere in pratica, questo si sa! Chi ci ha provato o ci provasse a metterla in pratica, in democrazia difficilmente verrebbe ringraziato e, soprattutto, rieletto!
L'alternativa però è quella di cullarsi nelle illusioni ... stampare denaro e/o comunque indebitarsi,  sfondando quindi gli argini che ci vengono imposti e che il resto del mondo ritiene cautelativi, alla lunga (ma spesso anche nel breve) non si può fare! Non è un problema di "fattibilità" tecnica infatti, ma di credibilità ... e a noi, faccio notare, nessuno crede!


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venerdì 21 settembre 2018

Penso che il nostro ministro dell'economia si meriti un po' di stima e qualche incoraggiamento!

Premetto che non avevo idea di chi fosse Giovanni Tria prima che divenisse ministro dell'economia e delle finanze nel governo Conte e ammetto che avevo accolto con un certo (non informato e prevenuto) scetticismo la sua nomina.
Ad oggi però, devo riconoscere come egli stia agendo con gran senso di responsabilità nel cercare di mantenere "a posto" i conti pubblici, reggendo alle non indifferenti pressioni di chi, a mio avviso, riguardo a questi temi si dimostra piuttosto irresponsabile (alludo specificatamente a Di Maio e al M5S).

ad esempio:

https://www.repubblica.it/economia/2018/09/20/news/manovra_tria_rassicura_il_parlamento_misure_graduali_e_nel_rispetto_dei_conti_-206946273/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P5-S1.8-T2

giovedì 20 settembre 2018

Verso Santiago - Seconda puntata (Turisti per caso)


La prima parte dell'avventura sarà più che altro una visita turistica, cogliamo infatti l'occasione per visitare Lisbona, Sintra (nei pressi di Lisbona) e Porto.
Per perfezionare l'allenamento scegliamo di muoverci sempre a piedi, per quanto possibile, prendendo i mezzi pubblici solo quando effettivamente necessario.

LISBONA 19 – 22 agosto

Lisbona, abbarbicata sulle sue “sette colline” (possibile che mettano tutte le capitali su sette colli? Cos'è, una mania?), sicuramente di salite e discese ne ha da vendere.
A mio parere, è "carina" ma manca della maestosità di altre capitali europee; sembra infatti né più né meno una città di mare di media grandezza (alla fine, la popolazione è di circa mezzo milione di abitanti!), di passate glorie marinaresche ormai un po' sbiadite.
Appare a prima vista un po' "scalcagnata" ma famigliare e "solare", direi, molto mediterranea (anche se con quel mare non c’entra nulla posto che è posta lungo l’estuario del fiume Tago con accesso diretto all'oceano Atlantico); quindi, vivace, colorata, un po’ caotica e disordinata.
Se si osserva con più attenzione però, si nota un grosso sforzo in atto per migliorare l’aspetto generale della capitale lusitana; fervono da ogni parte lavori di ristrutturazione edilizia (tornerò su questo punto), mentre la metro funziona che è un piacere (a proposito, hanno quattro linee bene estese! ... Solo in Italia dunque non abbiamo reti adeguate?) e, in base alla nostra esperienza dei giorni seguenti, anche i treni verranno promossi (vecchiotti ma puliti ... parola di pendolare di lungo corso!). Unica pecca evidente all'occhio del turista disattento sembra legata alla raccolta differenziata che pare inadeguata. Essa sembra strutturata sulla raccolta porta a porta che però, in una città torrida, accidentata e tortuosa, finisce per lasciare l’impressione di un certo disordine e favorisce i cattivi odori! (ma niente di tragico, soprattutto rispetto ai nostri standard! … Ben meglio del centro di Roma per intendersi!).

Per il resto, sembra il "meglio" della cultura del sud Europa: "si mangia bene, si beve bene, yeah, yeah!", e se non sei fesso o troppo esigente (le aragoste costano anche lì!) si paga proprio poco (ma “poco” in maniera impressionante!), almeno rispetto agli standard italici… ecco perché è una meta di insediamento di molti nostri pensionati!

... Uscendo dai percorsi turistici però, vagando per il litorale e ficcanasando qua e là, ti accorgi che non tutto e tutti se la passano proprio benissimo! Qualche speculazione edilizia non è proprio andata benissimo nella zona dell’Oceanàrio (molto bello, l’abbiamo visitato!) dove si notano un sacco di case e locali vuoti in vendita e affitto; ma, soprattutto, vedi in giro un certo numero di persone chiaramente indigenti. Niente di drammatico o inatteso soprattutto per una capitale, tanto più che di barboni ne vedi di più nei boulevard a Parigi o sotto i portici da noi, figurati quindi se non te li aspetti a Lisbona! Però, come in ogni luogo, appunto, ... non è tutto rose e fiori!

Sintra è una piccola località vicino a Lisbona. Versione “giocattolo” della reggia di Versailles è un piccolo gioiellino che vale la gita; tipica località turistica dove tutto è lindo, perfetto e un po’ artificioso come se si fosse in Svizzera.
Ci siamo andati in treno (comodissimo, la stazione è pure in pieno centro di Lisbona) e abbiamo visitato sia il “Palàcio National” che si trova non troppo discosto dalla stazione dell’ameno paesello,  sia i due castelli che stanno in cima alla collina: il “castello dei mori” e quello “Da Pena”.
Ovviamente, per arrivare in cima abbiamo scarpinato attraverso il percorso pedonale, bello, ombroso ma un po’ scosceso (diciamo “allenante”!).

Il 22 partiamo, sempre in treno, dalla stazione Oriente alla volta di Porto.

Segue conteggio dei km:
19/09 km 19 Lisbona
20/09 km 28,4 Lisbona
21/09 km 25 (ma molti in salita ... e discesa) Sintra.


PORTO 22 – 23 agosto

Raggiungiamo Porto alla fine della mattina del 22 e arriviamo abbastanza rapidamente nel centro a piedi (siamo alloggiati nel famoso quartiere di Ribeira).

Porto (duecentomila abitanti) si estende lungo il fiume Douro fino all'Atlantico.
Fin da subito mi appare piccola e bella; architettonicamente molto diversa da Lisbona, sembra una città del nord Europa.
Sulla sponda settentrionale del fiume di estende la città vecchia, su quella meridionale si trovano i magazzini di stoccaggio dell’omonimo vino. Ovvio che vale la pena di girovagare da una parte e dall'altra … e così abbiamo fatto, in lungo in largo e fino all'Oceano … andata e ritorno (fra un assaggino di porto (il vino) e l’altro … per riscaldare il cuore pellegrino!).

Segue conteggio dei km:
22/09 km 21,2 Porto
23/09 km 22,1 Porto


QUALCHE NOTA SULL'ECONOMIA:
Tanto per farci un po’ invidia, scopriamo presto che, nonostante il fatto che Porto sia tranquillamente pedonabile (e come il solito collinosa), consta di sei linee di metropolitana (costruite, tra l’altro, fra il 2002 e il 2012!) un vero schiaffo per noi pezzentacci italici!
Il loro ponte di ferro costruito da Eiffel appare solido (nonostante l'éta) e persino moderno (lo dico senza ironia a beneficio dei poveri genovesi e, a proposito della tragedia del ponte Morandi).
Anche qui, non solo turisti da ogni parte, ma è impossibile non notare la selva di gru e i cantieri aperti per le tante ristrutturazioni edilizie soprattutto del centro storico.
A Porto, ancora più che a Lisbona, si nota che il turismo sta facendo da volano per una robusta ripresa del settore delle costruzioni.
Tra l’altro, per chi è al corrente della cosa, se si fanno delle spese si notano anche gli effetti della recente riforma fiscale che, permettendo ampie detrazioni (solo per i residenti ovviamente), invita a richiedere ricevute e a mettere il proprio NIF (numero identificativo fiscale) in ogni transazione (acquisti di biglietti per il trasporto pubblico inclusi).
Un po' impressionato da tanto apparente dinamismo, in serata comincio a fare qualche ricerca su internet perché questo Portogallo che vedo proprio non si accorda con l’immagine che avevo di un Paese sonnacchioso del “terzo mondo” d’Europa, appartenente alla non invidiabile schiera dei PIGS (ovvero, club dei “maiali”, secondo la definizione dei nostri snobbini cuginetti anglosassoni … al quale, ovviamente appartiene anche l’Italia, insieme a Grecia e Spagna!), messo in mora dalla UE e beneficiario nel 2011 di un prestito consistente per evitare la bancarotta.
Provate quindi a digitare in rete “portogallo ripresa economica” e leggetevi un po’ articoli … poi piangete pure perché, in realtà, il famoso “terzo mondo” d’Europa è appannaggio del Bel Paese e a noi, appunto, non ci resta veramente che piangere! Risulta chiaro, infatti, che non è tanto un problema di governo attuale; se si guarda al presente e al passato (diciamo dai famosi anni novanta e forse persino ottanta in poi) fra: Berlusconi, Prodi, Monti, Renzi o Salvini e Di Maio … destra, sinistra, centro o non si sa neppure più che! Siamo impantanati da quasi mezzo secolo di cronica incapacità di espressione di una classe politica competente e in più, pare pure che non siamo neppure tanto bravi a tirarci su le maniche a prescindere dai nostri fantastici leaders! Siamo i veri falliti morali (e poco ci manca “materiali”) d’Europa!

Ad esempio (ma ne troverete a decine!):



Intanto qualche statistica:
-          Crescita superiore al 2% (più del doppio dell’Italia).
-          Deficit inferiore al 2% (meglio della Germania!).
-          Disoccupazione al 8,9% (media area euro 9,1, da noi è il 10,9).
-          L’orario di lavoro è ritornato a 35 ore (era stato portato a 40 come misura anticrisi, poi però il governo di centro sinistra ha ripristinato il limite una volta sistemati i conti! Da noi il limite è 40 ore.).
-     Gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati rialzati dopo il loro abbassamento a seguito delle misure anticrisi.
-   Governo stabile (incredibile se si pensa che si tratta di una coabitazione fra socialisti e comunisti … da noi il centrosinistra è cronicamente malato di balcanizzazione!).

… ma perché noi italiani dobbiamo sempre vergognarci? Non bastavano gli svizzeri? Non erano sufficienti i tedeschi? … adesso pure i portoghesi! Dico … i PORTOGHESI!

Con questo senso di vergogna legato alla mia condizione inalienabile di italianità sono ora veramente pronto ad affrontare il cammino "penitenziale" verso Santiago!

martedì 11 settembre 2018

Verso Santiago - Prima puntata (Preparazione)

A me piace camminare quindi, dopo un po' di vacanze al mare in nome della "sacra famiglia" era tempo di cambiare; anche perché, con i figli ormai adolescenti, in tema di vacanze siamo ormai genitori a mezzo servizio; già il "grande" (17 anni) dei nostri due fanciulli “vola da solo", al "piccolo" (13 anni) tocca invece seguirci volente o nolente! Pare però che, in questo caso, aderisca volontariamente al progetto (forse perché l'alternativa era la vacanza in campagna con la nonna?), vedremo come andrà a finire!

Dunque, l’idea è quella di cominciare da un progetto collaudato, una cosa semplice e una meta sicura, ben tracciata e servita e, se vogliamo, persino trendy ... decidiamo quindi di fare rotta per Santiago, in Galizia nel nord della Spagna, faremo, come tanti, i “pellegrini” lungo uno dei percorsi di Compostela!

Scegliamo la variante portoghese … perché? Intanto perché il Portogallo è per me un po' un oggetto misterioso ... ma anche perché si dice che sia il tratto meno di "moda" fra quelli di moda ... e io, in fondo (mica tanto "in fondo") sono misantropo e un po’ temo di imbattermi effettivamente in carovane di camminanti autoflagellanti e oranti le glorie del Signore!
Ok camminare nei boschi (possibilmente da soli) ma niente tipi “strani” per favore!

PREPARAZIONE
A parte quella "fisica", che comunque avrei fatto comunque, io non ho proprio fatto nulla! Anzi, ho avuto la scusa per correre un po’ di più e per passeggiare un po’ più a lungo. La mia logistica si sarebbe quindi limitata alla prenotazione del viaggio di sola andata verso Lisbona e alle notti nella capitale portoghese! Mia moglie, fortunatamente invece, odia gli imprevisti e l'azzardo e, di conseguenza, ha discusso con più di un “pellegrino” (ne spuntano da tutte le parti fra conoscenti e colleghi) le complicazioni e i benefici dell’impresa e ne è uscita con una pianificazione scientifica di tutto l’equipaggiamento e con una rotta precisa che comprende anche i pernottamenti. Viaggeremo sapendo che alla fine di ogni tappa ci attende un tetto sopra la testa fino a Santiago e solo sul volo di ritorno lasciamo la data aperta (ma anche questo residuo spazio all’ignoto verrà presto chiuso nel corso del cammino).
Meglio così, bello avere già la "pappa" pronta ... io però non avrei perso tutto quel tempo!

NOTE:
Effettivamente se si è in condizioni fisiche accettabili non è necessaria alcuna preparazione specifica, detto ciò, qualche camminatina preventiva finalizzata quantomeno al test dell’attrezzatura (in sintesi le scarpe!) sarebbe raccomandabile.
Detto in altre parole, almeno per gli scettici, basta ricordarsi che la “fede” può anche aiutare molto in termini di motivazione, sicuramente però un po’ di “fondo” contribuisce a rendere il tutto assai piacevole e non eccessivamente penitenziale!
Raccomando però l’acquisto di una guida aggiornata del percorso per i seguenti motivi:
-     Le guide propongono già delle tappe a “misura” di persona normale, tanto che, chi veramente è in forma può fare tranquillamente due tappe in una (mia moglie non sarebbe d’accordo, mio figlio sì!).
-     Il percorso è in continua evoluzione e quindi è bene rimanere informati riguardo ai nuovi tratti e deviazioni che, spesso, sono approntate apposta per evitare i punti più “brutti” (paesaggisticamente parlando) o pericolosi (tratti trafficati) del tragitto.