venerdì 15 gennaio 2021

Recensione: Il prigioniero libero

 

 "Il prigioniero libero” di Giuseppe Trautteur, editrice Adelphi, ISBN 978-88-459-3514-5.

Esiste la liberà scelta? Esiste il libero arbitrio? E, di conseguenza, esiste il principio di “responsabilità”?

Sul piano scientifico, fisico, biologico, medico questi interrogativi appaiono privi di sostanza, ed anzi, gli studi neurologici recenti sembrano propensi ad attribuire ai nostri comportamenti un certo “determinismo”. L’accettazione sociale e sul piano giuridico di questi concetti potrebbe dunque comportare uno stravolgimento ed un completo cambio di paradigma del nostro modo di giudicare l’altrui operato.

Questo, mi pare essere il “succo” di questo breve saggio. L’uso del termine “mi pare” risulta doveroso perché, devo ammettere di aver incontrato una certa difficoltà a seguire tutto il filo del discorso.

Ritengo che il peggiore difetto di quest’opera sia proprio la sua brevità, nel senso che molti approfondimenti siano demandati direttamente a delle note che rimandano ad articoli, saggi ed interventi che il lettore dovrebbe pazientemente cercare, leggere e approfondire per potersi muovere agevolmente nel contesto. Tutto ciò supera ampiamente la disponibilità di tempo che può mettere a disposizione un semplice curioso.