venerdì 9 dicembre 2011

Decreto Salva Italia n°3: Tassazione ed imposte

Riguardo a quest’aspetto la manovra è composita e tradisce le sue diverse esigenze che vanno dalla necessità di fare immediatamente cassa, alla volontà di colpire qualche privilegio e di accontentare l’opinione pubblica con taluni interventi alla: ”Anche i ricchi piangono”.
Personalmente sono abbastanza contrario all’aumento dell’IVA, infatti, sono convinto che questo tipo di imposta “comoda” sia regressiva per definizione colpendo indistintamente tutti i consumatori, inoltre impatta su coloro che non la possono evadere lasciando invece immuni i “soliti noti”, tende a deprimere i consumi e, soprattutto, crea inflazione, fenomeno quanto più da scoraggiare soprattutto nel momento in cui si introducono freni alla rivalutazione delle pensioni e non si è in un clima favorevole all’aumento dei salari e degli stipendi. Si sa che l’aumento dell’IVA è sempre legato all’immediata necessità di fare cassa, ed infatti, è stata la via seguita anche dall’ultimo governo Berlusconi, spero quindi che la partenza scaglionata nel tempo della manovra d’aumento (entrerà in vigore nell’autunno 2012) nasconda il vero proposito di eliminarla nel corso delle discussioni relative alla finanziaria 2013 e mi auguro che, nel contempo, tale provvedimento venga sostituito da un ampio programma di lotta all’evasione fiscale che passi attraverso uno schema di maggior detraibilità di certe tipologie di costi e magari, paradossalmente, da una diminuzione dell’IVA anziché da un aumento.
Sono invece molto favorevole alle stangate su auto di lusso, aerei privati e barche, che forse non peseranno molto in termini di ricavi, ma che finalmente vanno a toccare direttamente i portafogli di chi effettivamente dovrebbe essere chiamato a contribuire di più. In particolare, proprio la reintroduzione della tassa sui posti barca mi lascia particolarmente soddisfatto perché fu vergognosamente abolita dal passato governo di centro-sinistra, dagli evidentemente interessati, nostri “compagni” velisti! Certo la tassa può avere anche effetti negativi, magari distogliendo parte del naviglio dai porti italiani a quelli esteri (Francia e Croazia), ma pazienza, personalmente non sentirò la mancanza di certi tipi di turisti.
L’aumento delle accise sulla benzina mi sembra invece un provvedimento da governicchio della prima repubblica che però, tutto sommato, mi appare giustificabile di fronte alle impellenti esigenze di cassa della pubblica amministrazione. Si tratta di nuovo di un’imposta regressiva e inflattiva, la cui funzione positiva, alla lunga, mi auguro, sarà almeno quella di spostare maggiormente verso un parco veicoli a metano riducendo così l’inquinamento, è chiaro però che, in questo caso, mi sto proprio sforzando di vedere il “bicchiere mezzo pieno”.
Sono invece molto favorevole alla tassazione aggiuntiva dei capitali rientrati grazie allo scudo fiscale. In questo caso ho però due perplessità: la prima riguarda l’entità dell’imposta che, a mio avviso, avrebbe dovuto essere più rilevante, la seconda è invece di natura opposta (e forse giustifica l’aliquota relativamente bassa!), non sono, infatti, certo che questa iniziativa, un po’ paradossalmente, non sia impugnabile dagli ex evasori in quanto avente un effetto sostanzialmente retroattivo.
Vedo poi positivamente l’aumento della tassazione sulle buone uscite milionarie, che non fa altro poi che innalzare la tassazione di tali emolumenti al livello dell’aliquota marginale più alta per quei soggetti che già di per se non si possono certo definire dei poveracci (ad esempio si pensi ai 40 milioni di euro di Alessandro Profumo, ex-ad Unicredit) e che per giunta, in certi casi, non sembrerebbero proprio essersi meritati ne l’alta carica ne il trattamento economico relativo (il riferimento è senza dubbio indirizzato all’ex presidente di Finmeccanica Guarguaglini!).
Infine, positivo è anche il giudizio sulla “piccola” patrimoniale sui titoli che non solo va nella direzione già auspicata, di uno spostamento fra tassazione IRPEF e IRES a favore di un maggior carico patrimoniale, ma anche perché porta a dei correttivi della manovra di luglio-agosto includendo nel plafond assoggettato alcune tipologie di strumenti finanziari prima esentati (i fondi di investimento soprattutto) e spostando il calcolo della tassazione ad una base di calcolo più equa che è quella effettuata a partire dai valori di mercato degli assets, rispetto alla precedente effettuata sui valori nominali.

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