mercoledì 9 novembre 2011

Buongiorno!

L’uomo nero se ne va! Speriamo! A me hanno insegnato che “non si vende la pelle dell’orso ……..”, pare comunque che questa volta sia veramente quella buona e comunque, effettivamente la maggioranza sembra si stia sgretolando più velocemente del ghiaccio della Groenlandia, pertanto, se non sarà oggi sarà domani! Bene, è ora di prendersi una giornata di festa, ma la mente vola già al dopo, cosa succederà adesso? Dopo l’uomo nero saliranno in cattedra gli uomini grigi (inteso nel senso di mediocri)? In rischio c’è, soprattutto a causa della mancata riforma della legge elettorale …. Queste sono preoccupazioni che oggi possiamo accantonare a domani. Eh va bene! Chi vuole sforzassi di essere saggio, “nel tempo dell’attesa si riposa, si prepara, mangia, beve ed è lieto e fidente” :-).
Per buon auspicio però, vorrei accogliere in questo post quanto è apparso su La Stampa di questa mattina nella rubrica “Buongiorno” del giornalista Massimo Gramellini e che condivido completamente.
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SENZA B di Massimo Gramellini – La Stampa 09 novembre 2011-11-09
Se penso a un’Italia senza B, immagino un brigadiere che si addormenta mentre intercetta le telefonate fra il professor Monti e Mario Draghi. Oh, mica voglio un’Italia di banchieri. Ma un po’ grigia e barbosa, sì. Non moralista, morale. Che per qualche tempo si metta a dieta di barzellette, volgarità, ostentazioni d’ignoranza. Dove l’ottimismo non sia la premessa di una truffa, ma la conseguenza di uno sforzo comune. Un’Italia solare, anche nell’energia. Con meno politici e più politica. Meno discorsi da bar e più coerenza fra parole e gesti. Una democrazia sana e contenta di sé, che la smetta di prendere sbandate per gli uomini della provvidenza e si ricordi di essere viva ogni giorno e non solo una volta ogni cinque anni per mettere una crocetta su una scheda compilata da altri. Un’Italia di politici che non parlano di magistrati, ma coi magistrati (se imputati). E di magistrati che parlano con le sentenze e non nei congressi di partito. Di federalisti che non fanno rima con razzisti. Un Paese allegro e però serio. Capace di esportare non solo prodotti belli, ma belle figure. Vorrei essere governato da persone migliori di me. Che non facciano le corna, non giurino sulle zucche e si sfilino un paio di chili dalla pancia, prima di far tirare la cinghia a noi, ripristinando il principio che chi sta in alto deve dare il buon esempio.

Per giungere a un’Italia così, le dimissioni di B rappresentano un primo passo. Adesso devono dimettersi tutti gli altri. Perché più ancora di Berlusconi temo i berluscloni.

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