mercoledì 1 giugno 2016

Recensione: Il Grande Disegno


“Il Grande Disegno”, titolo originale: “The Grand Design”, di Stephen Hawking e Leonard Mlodinow, traduzione di Tullio Cannillo, edizioni Mondadori, ISBN 978-88-04-61001-4.
Mentre viene ripercorso il tortuoso processo di sviluppo della conoscenza scientifica che ci ha portato ad elaborare l’attuale nostra visione dell’ambiente fisico e, più in generale, dell’universo, si fa il punto sugli studi che si sforzano di ricomprendere in un’unica spiegazione le “forze” che dominano la nostra fisica, o meglio, la nostra realtà:
- La gravità;
- l’elettromagnetismo;
- la forza nucleare debole;
- la forza nucleare forte.
Mai come oggi, forse per la prima volta dagli albori dell’umanità, si intravvede realmente la possibilità di arrivare ad una teoria scientifica che incorpori e sintetizzi tutte queste leggi e che, conseguentemente, possa spiegare tutta la realtà fisica sottesa ai nostri sensi o meno, passando dal ’”molto piccolo” (è il caso di parlare d’infinitesimo?), fino al “molto grande” (o infinito?).
In questo quadro ci si sofferma sui grandi contributi derivanti dagli studi della fisica quantistica che, se da una parte hanno permesso di compiere grandi passi avanti riguardo alla comprensione della realtà “molto piccola” (fisica atomica e sub-atomica), dall’altro, hanno anche creato un certo “subbuglio” e direi anche “disagio”, soprattutto di matrice esistenzialista e filosofica, scalfendo il granitico determinismo predittivo che sembrava sottendere la fisica newtoniana. La fisica quantistica, infatti, ha ormai sdoganato concetti mentalmente scomodi come il principio di “indeterminazione” (Heisemberg) o quello di “somma delle storie” (Feynman) e altri ancora che, almeno apparentemente, sembrano lasciare la realtà in balia del “caso”, concetto che a molti ricorda “l’assenza di scopo”.
Quasi Inevitabilmente, quando si parla di determinismo scientifico, casualità e caos o delle teorie che riguardano le origini dell’universo, si finisce per intavolare discussioni riguardo il nostro destino, per mettere in discussione la centralità e la finalità della razza umana e infine, per tirare in mezzo Dio e il suo eventuale disegno! Forse troppo se si è genuinamente alla ricerca di risultati concreti …
In sintesi, ho trovato che questo libro, grazie anche allo stile divulgativo, semplice e scorrevole che lo contraddistingue, risulti sicuramente valido per approfondire la nostra conoscenza della fisica moderna. Diversamente però ad altra letteratura relativa a questi temi, esso ha, a mio avviso, il difetto di venire un po’ appesantito dal mescolamento di temi scientifici, filosofici e teologici, dei quali non se ne sente assolutamente il bisogno e che appaiono più che altro come un rovello interiore dell’Autore.

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