Torino, 20 giugno 2016. E così la cittadella
infine è caduta di fronte all’assalto del “turco”. Eppure il cielo oggi è azzurro e tutto è tranquillo. Dov'è l'imperatore nelle sue vesti cremisi?
Pochi se lo aspettavano, i
più, ovviamente attendevano il solito tenace assedio, ma alla fine pure, la
solita vittoria degli assediati, magari sul filo di lana, forse aprendo l’ultimo
barile di polvere, ma con la conferma che, ad onta dei critici, le mura erano
salde, i comandanti capaci ed esperti, le truppe motivate. E invece no! Come fu
per Costantinopoli, i tempi cambiano e se nulla viene fatto, infine le vecchie
mura crollano, si viene travolti, si cade come antichi alberi, da fuori ancora apparentemente vigorosi, ma ormai minati all'interno.
Non c’erano giovani a difendere i bastioni e
molti un po’ meno giovani hanno disertato alla chetichella, uno a uno attraverso un segreto e sotterraneo gocciolio. Alcuni, più pragmatici, forse già calcolato che si, forse con
il turco si può ben trattare...
Questa volta, come sempre in fondo, non sono bastati i vecchi
crociati stanchi.
Ma caduto l’impero la vita
continua, vedremo se il nuovo vento ottomano saprà far meglio della cara
vecchia, appiccicosa e polverosa afa.
In ogni caso, non sarebbe la prima volta che una svolta sia partita da qui.
In ogni caso, non sarebbe la prima volta che una svolta sia partita da qui.
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