giovedì 30 ottobre 2014

Recensione: '14


“’14”; titolo originale: ”14”; di Jean Echenoz, traduzione di Giorgio Pinotti, edizioni Adelphi, ISBN: 978-88-459-2926-7.
Il romanzo ha come protagonista il giovane Anthime, soggetto che definire “Insignificante” è dir poco! Egli, insieme al fratello Charles e ad alcuni compaesani: Padioleau, Bossis e Arcenel, altrettanto poco definiti se non per il loro sommario aspetto fisico e professione, sono mobilitati insieme fin nelle primissime fasi della Grande Guerra. Tre di essi perderanno la vita durante il conflitto, mentre il protagonista e Padioleau torneranno dal fronte resi ormai invalidi; il primo mutilato del braccio destro, il secondo accecato dai gas.
Tutto questo condensato in 110 pagine di “nulla” è descritto attraverso uno stile piatto che a me è apparso totalmente surreale. Forse l’Autore si poneva proprio l’obiettivo di descrivere in soggettiva lo stupore quasi catatonico che il protagonista prova nell’essere coinvolto in un evento apocalittico come fu la Prima Guerra Mondiale: l’euforia dei primi giorni al pensiero di partecipare alla “Storia” come in una specie di gita scolastica, l’impatto destabilizzante con l’orrore della guerra di trincea, l’assurda, caotica confusione della battaglia, l’assuefazione al truce, al grottesco, al fango e alla morte …
Tutto forse troppo sofisticato per il sottoscritto!

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