“Strumenti per Pensare”;
titolo originale ”Intuition Pumps and Other Tools for Thinking”; di Daniel C.
Dennet, traduzione di Simonetta Frediani, edizioni Raffaello Cortina, ISBN:
978-88-6030-654-8.
L’Autore, un filosofo
che, attualmente, dirige il Center of Cognitive Studies presso la Tufts
University (Medford – USA) dimostra chiaramente di possedere un’affilatissima e
allenata capacità logica e metodologica per “indagare”, termine inteso nella
sua più ampia accezione.
In questo bel saggio, egli
affronta il tema del “pensare” in termini sia generali sia pratici, mescolando l’illustrazione
di metodi d’indagine utilizzabili alla stregua di una “cassetta per gli
attrezzi” a disposizione dei pensatori, a soggetti più generali più strettamente
scientifici o maggiormente orientati verso un approccio filosofico (o persino teologico)
e riguardanti il funzionamento del cervello, l’origine della mente e della
coscienza, il tema del libero arbitrio e l’evoluzionismo.
Il risultato è un’opera
notevole che illustra alcune “regole” di base, ad esempio, quella di “Rapoport”,
o la “Legge di Sturgeon” (tanto ironica quanto “vera”) o, ancora il cosiddetto “Rasoio
di Occam” (corredato dalla sua “Scopa” rilevata in tempi più recenti!). A queste,
l’Autore aggiunge quelle che definisce come “Pompe d’intuizione”, in sintesi, una
raccolta di storie, scenari e riduzioni “ad absurdum” che si rivelano utili per
svelare i percorsi e/o le debolezze logiche che sottendono certi tipi di
ragionamento e, alle quali si contrappongono le insidiosissime “stampelle
esplosive”, “attrezzi” del pensiero e strumenti fuorvianti; di fatto, delle
pompe d’intuizione mal calibrate e mal progettate che tendono a portarci fuori
strada.
Scendendo nei
particolari, ammetto di essere rimasto incantato da certi ragionamenti
collegati al tema dell’evoluzione umana e, in particolare, legati al funzionamento
del cervello e della mente e che, chiaramente, si ricollegano all’attuale
corrente del “Riduzionismo” (In sintesi la teoria che riconduce mente e
coscienza al funzionamento dell’”apparato” cerebrale). In particolare, ho
trovato molto efficace e interessante una parte del testo che ricorda al
lettore il funzionamento “computazionale” della macchina di Turing (il
computer!) e della più misteriosa “Macchina a Registri” e alcune pompe d’intuizione
collegate a questi temi.
Ammetto anche, però, di
essermi perso in tante parti di questo saggio! Sì, perché se proprio si vuole
trovare un grosso difetto in quest’opera di Dennet, questo risiede nella
difficoltà che trova un lettore “normale” a mantenere la concentrazione e il
filo del discorso. Molto diversamente da una lettura “da ombrellone”, infatti, questo
libro richiede attenzione!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.