giovedì 23 ottobre 2014

Recensione: Strumenti per Pensare


“Strumenti per Pensare”; titolo originale ”Intuition Pumps and Other Tools for Thinking”; di Daniel C. Dennet, traduzione di Simonetta Frediani, edizioni Raffaello Cortina, ISBN: 978-88-6030-654-8.
L’Autore, un filosofo che, attualmente, dirige il Center of Cognitive Studies presso la Tufts University (Medford – USA) dimostra chiaramente di possedere un’affilatissima e allenata capacità logica e metodologica per “indagare”, termine inteso nella sua più ampia accezione.
In questo bel saggio, egli affronta il tema del “pensare” in termini sia generali sia pratici, mescolando l’illustrazione di metodi d’indagine utilizzabili alla stregua di una “cassetta per gli attrezzi” a disposizione dei pensatori, a soggetti più generali più strettamente scientifici o maggiormente orientati verso un approccio filosofico (o persino teologico) e riguardanti il funzionamento del cervello, l’origine della mente e della coscienza, il tema del libero arbitrio e l’evoluzionismo.
Il risultato è un’opera notevole che illustra alcune “regole” di base, ad esempio, quella di “Rapoport”, o la “Legge di Sturgeon” (tanto ironica quanto “vera”) o, ancora il cosiddetto “Rasoio di Occam” (corredato dalla sua “Scopa” rilevata in tempi più recenti!). A queste, l’Autore aggiunge quelle che definisce come “Pompe d’intuizione”, in sintesi, una raccolta di storie, scenari e riduzioni “ad absurdum” che si rivelano utili per svelare i percorsi e/o le debolezze logiche che sottendono certi tipi di ragionamento e, alle quali si contrappongono le insidiosissime “stampelle esplosive”, “attrezzi” del pensiero e strumenti fuorvianti; di fatto, delle pompe d’intuizione mal calibrate e mal progettate che tendono a portarci fuori strada.
Scendendo nei particolari, ammetto di essere rimasto incantato da certi ragionamenti collegati al tema dell’evoluzione umana e, in particolare, legati al funzionamento del cervello e della mente e che, chiaramente, si ricollegano all’attuale corrente del “Riduzionismo” (In sintesi la teoria che riconduce mente e coscienza al funzionamento dell’”apparato” cerebrale). In particolare, ho trovato molto efficace e interessante una parte del testo che ricorda al lettore il funzionamento “computazionale” della macchina di Turing (il computer!) e della più misteriosa “Macchina a Registri” e alcune pompe d’intuizione collegate a questi temi.
Ammetto anche, però, di essermi perso in tante parti di questo saggio! Sì, perché se proprio si vuole trovare un grosso difetto in quest’opera di Dennet, questo risiede nella difficoltà che trova un lettore “normale” a mantenere la concentrazione e il filo del discorso. Molto diversamente da una lettura “da ombrellone”, infatti, questo libro richiede attenzione!

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