lunedì 14 gennaio 2013

Adozioni ai gay - analisi di un falso problema


La recente sentenza della Corte Suprema in Italia che stabilisce l’affido in esclusiva del proprio figlio naturale a una donna omosessuale, attualmente convivente con la propria partner e le contemporanee manifestazioni in Francia contro le adozioni ai gay mi fa venire in mente come la tematica sia, in effetti, un falso problema e, di fatto, sia già logicamente superata. Nel caso Italiano, è, a mio avviso, abbastanza conseguente come non ci si possa opporre alla domanda di affido in base alle mere preferenze sessuali del potenziale affidatario. A questo punto, semmai, sembra essere, quindi, il contesto famigliare a contare, sarebbe (ed è stato) oggetto di giudizio, non tanto l’omosessualità del genitore affidatario, quanto il fatto che ora egli conviva o no stabilmente con un partner dello stesso sesso. Ciò sottende anche che, se invece l’affidatario risultasse single, non sembra che ci sarebbero neanche i presupposti di un’opposizione o di un ricorso legale che neghino l’affido.  La morale della storia sembra dunque essere la seguente: Un genitore gay può tranquillamente crescere il proprio figlio naturale e, grazie alla recente sentenza, si è anche ribadito come non sia dimostrato (e, probabilmente, dimostrabile!) come la presenza di un eventuale partner convivente dello stesso sesso sia pregiudizievole allo sviluppo del bambino. Seguendo questo ragionamento, il passo per la soluzione del problema risulta breve: per definizione un genitore separato e single può avere un figlio in affidamento esclusivo, non è pregiudizievole allo sviluppo del bambino che egli sia gay, non reca danno se egli convive con altri dello stesso sesso … e qual è la differenza sostanziale che esiste fra un genitore naturale in affido esclusivo e un soggetto single che venga ritenuto idoneo all’adozione? Pensandoci bene, a titolo personale ritengo che non ce ne sia nessuna di particolarmente rilevante, pertanto, una possibile soluzione potrebbe essere di consentire l’adozione ai single e poi demandare alle loro scelte personali le preferenze riguardo a partner e coinquilini, nel pieno rispetto della privacy e con buona pace di tutti!

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