mercoledì 14 marzo 2012

Recensione: La Teoria del tutto. Origine e destino dell’universo

“La Teoria del tutto. Origine e destino dell’universo”, titolo originale: “The Theory of Everything. The Origin and Fate of the Universe”, di Stephen Hawking, editrice BUR, traduzione di Daniele Didero, iSBN 978-88-17-00341-4.

“….. se riuscissimo a scoprire una teoria completa, col tempo tutti – e non solo pochi scienziati – dovrebbero essere in grado di comprenderla, almeno nei suoi principi generali. Saremmo quindi tutti in grado di prendere parte alla discussione del perché l’universo esiste. E se trovassimo la risposta a quest’ultima domanda, decreteremmo il definitivo trionfo della ragione umana, poiché allora conosceremmo il pensiero stesso di Dio”.

E’ la fiducia nella possibilità di poterci spingere sempre più avanti sulla strada della conoscenza che ha fatto si che il genere umano stia continuamente progredendo. E’ quindi molto accattivante l’idea che si possa giungere a un grado di conoscenza ultima, magari non proprio arrivare alla “Fine della Scienza”, ma almeno alla definizione della cornice del quadro che la racchiude; un po’ come avviene per un puzzle, dove per ricostruire la figura intera, si parte spesso dai bordi per poi procedere verso il centro.
Bel libro, scritto in stile divulgativo e, a mio avviso, persino semplificato rispetto al precedente “Dal big bang ai buchi neri” (ISBN 978-88-17-25873-9), ciò nonostante, almeno per quelli che, come il sottoscritto, non hanno una preparazione scientifica adeguata, qualche passaggio comporta ancora qualche difficoltà di comprensione. Niente di grave comunque vista la complessità del tema trattato. Bella, chiara e sintetica la panoramica riguardo all’evoluzione storica delle diverse teorie cosmologiche, ed anche la parte principale del libro mi sembra che arrivi a un compromesso accettabile fra le necessarie semplificazioni e il rigore scientifico. Personalmente, l’unica pecca che ho trovato nell’opera di Hawking è l’atteggiamento un poco insistente che ha l’Autore nel sottolineare l’importanza di queste ricerche anche rispetto agli aspetti religiosi. Evidentemente, è facile rendersi conto come un’indagine sull’origine dell’universo abbia forti implicazioni riguardo agli argomenti contro o a favore dell’esistenza di un principio creativo, pur tuttavia, a mio avviso, una rigorosa analisi scientifica dovrebbe prescindere da queste considerazioni e limitarsi semplicemente ad esporre le teorie lasciando poi ad ognuno la possibilità di trarre le sue conclusioni. Per dirla in breve lascerei il problema dell’esistenza di Dio ai teologi.

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