giovedì 16 settembre 2010

Recensione: Pakistan - il santuario di Al-Qaida

Pakistan, il santuario di al-Qaida, di Gian Micalessin, Boroli Editore, Il libro riassume in forma sintetica ma nello stesso tempo efficace e suggestiva gli ultimi quarant’anni di coinvolgimento dei servizi segreti pakistani (l’ISI) nelle trame internazionali, nei traffici nucleari e nell’opera di appoggio ai movimenti terroristici e di insorgenza attivi nella regione. L’autore da prova di essere veramente informato riguardo alla situazione del Paese e fornisce un quadro assolutamente convincente riguardo all’operato dell’ISI. Vengono quindi dipanati tutti gli intrecci che porteranno il Pakistan a sviluppare tecnologia nucleare bellica servendosi di know how tecnologico sottratto all’industria europea e che per giunta verrà rivenduto ed usato come base di partenza per impostare progetti analoghi in Iran (ormai i fase avanzata di realizzazione) e in Libia (presumibilmente abortiti). Vengono evidenziati i traffici con altri Stati canaglia come la Corea del Nord, allo scopo di acquisire l’indispensabile e correlata tecnologia legata ai missili balistici (anch’essa condivisa con l’alleato persiano), ma soprattutto viene ampliamente svelata la politica doppiogiochista nei confronti degli alleati occidentali, imperniata sul sostanziale supporto del movimento terroristico di Al-Quaida e dei numerosi movimenti affiliati invischiati nella guerra segreta contro l’India per il controllo del Kashmir. Micalessin mette dunque a fuoco i complessi legami esistenti fra il padre dell’atomica pakistana Abdul Qadeer Khan, l’assassinio del presidente Benazir Bhutto, l’attentato a Mumbai e lo stato d’insorgenza nelle aree tribali della North West frontier e nel frattempo, fra le righe, svela gli errori delle agenzie di sicurezza occidentali, prima fra tutte la Cia, sostanzialmente inefficaci nel loro tentativo di capire e di sventare per tempo le trame dell’ISI.
Per chi è interessato ad approfondire l'argomento segnalo: "Talebani", "Nel cuore dell'islam" e "Caos Asia", editi da Feltrinelli e di Ahmed Rashid, opere per altro citate spesso dallo stesso Micalessin.

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