giovedì 24 agosto 2017

Terremoti, chiacchiere e piagnistei nel Paese dei bla-bla

Ogni volta che in Italia si registra un terremoto, una frana, un’alluvione e si fa il conto delle vittime è sempre la stessa solfa; dopo (ma anche durante!) il tragico conto dei morti, per lo più evitabili, si parla di abusivismo, della cattiva qualità delle costruzioni ed anche, vista la nostra storia, della loro vetustà ed inadeguatezza degli edifici … Si parla, parla, parla e non si fa nulla! Per agire infatti bisognerebbe anche decidere chi paga il conto! E questo, ovviamente non lo vuole fare nessuno.

Evidentemente, se da noi le case crollano come la capanna di paglia dei tre porcellini al primo sospiro del lupo cattivo, per eventi sismici che in Paesi civili a stento farebbero muovere le persone dai propri letti e dalle proprie scrivanie, bisognerebbe riconoscere che abbiamo parecchio lavoro da fare per adeguare a standard di sicurezza degni del terzo millennio il nostro patrimonio immobiliare.

Tanto per dirne una, ad esempio, colpisce il fatto che in qualsiasi transazione immobiliare, o in caso di locazione, venga imposto di dimostrare l’adeguatezza dell’impianto elettrico, si espone il livello di certificazione termica … ma della stabilità dell’edificio e dell’idoneità della sua collocazione in rispetto al rischio idrogeologico dell’area di edificazione, proprio non gliene frega nulla a nessuno! Possibile che non esista un certificato di questo genere che inchiodi alle loro responsabilità gli enti locali di competenza? A nessuno viene in mente che a comprarsi o a affittarsi una baita fatiscente in Valle di Susa poi questa ti potrebbe cadere in testa al primo soffio di vento?

Intanto, per venire a capo del problema bisognerebbe cominciare a prendere atto che, se proprio non vogliamo essere ciechi, le autorità locali sono da sempre “naturalmente” colluse e spesso direttamente responsabili degli abusi compiuti e delle carenze costruttive riscontrabili in un certo territorio.
Direi quasi che la carriera del sindaco/geometra/costruttore sia il pedegree scontato e ideale del politico locale che si trova, ovviamente catapultato in un contesto economico e sociale che lo vede in continuo conflitto di interessi fra le esigenze nazionali di ordine e disciplina del territorio e gli appetiti suoi e dei propri concittadini. È il semplice buonsenso quindi che imporrebbe che tale autorità debba venire esautorata sia dai compiti di stima del patrimonio edilizio ai fini della determinazione delle imposte patrimoniali, sia di certificazione di idoneità dei progetti edilizi, sia alle verifiche degli abusi commessi. Detto in altre parole, il sindaco/geometra/costruttore progetti e edifichi pure, poi però, il controllo del progetto deve venire fatto da un ente “superiore” che non abbia legami ed interessi diretti con il territorio, mentre il controllo degli abusi dovrebbe essere svolto da personale itinerante di un ente centralizzato.

Per quanto riguarda la messa a norma di quanto c’è di esistente, sul piano delle competenze dovrebbero valere le medesime regole; dovrebbe essere qualche “sceriffo” di fuori che deve definire cosa si debba abbattere e cosa si possa adeguare, in modo che gli interventi chirurgici vengano definiti da qualcuno che, si lasci alle spalle il territorio e tutto il carico di inevitabili rancori che l’opera di bonifica avrà necessariamente fatto insorgere.

Per quanto riguarda i costi dell’intervento … qui giunge la nota veramente dolente. Secondo il mio parere, il costo delle demolizioni deve accollarsele in maniera prevalente la comunità locale (dunque pagano i comuni che sanano il debito imponendo tributi ai cittadini) perché essa è stata collettivamente responsabile per gli abusi. Riguardo alle opere di adeguamento (per ciò che non va demolito) bisognerebbe ripartire gli oneri attraverso meccanismi che impongano ai proprietari di sopportare la maggior parte del costo fornendo però meccanismi compensativi di detrazione fiscale e prestiti a tassi nulli e/o agevolati. In ogni caso, chi non effettua gli adeguamenti entro un certo “ragionevole” lasso di tempo deve venire spossessato delle proprietà immobiliari incriminate.

… e per gli inevitabili malumori e disordini, con tanto di sindaco, prete e madri piangenti e incatenate in prima fila?
Una solida cura a base di manganello potrebbe essere una buona soluzione 😊!


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