venerdì 25 agosto 2017

Recensione: Il Disertore

“Il Disertore”, titolo originale: “Der Überläufer”, di Siegfried Lenz, Riccardo Cravero, edizioni Neri Pozza, ISBN 978-88-545-1385-3.

Il romanzo, scritto nell’immediato dopoguerra, fu rifiutato dall’editore e venne pubblicato postumo dopo più di sessant’anni.
Evidentemente, a pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale esso toccava temi ancora troppo sentiti dal pubblico; la storia è infatti incentrata sulla storia di Walter Proska, un soldato della Wehrmach che, nelle ultime fasi del conflitto finisce per disertare unendosi all’esercito sovietico che progressivamente avanza da Est.
Curioso il fatto che la vicenda rivesta anche un aspetto autobiografico perché, non solo l’Autore disertò anch’egli (ma più saggiamente, fuggì in Danimarca e non in Russia!); ma entrambi i personaggi, quello reale e quello immaginario, finirono per collaborare attivamente con gli ex nemici, il primo in veste di interprete, il secondo lavorando per l’ufficio di propaganda politica durante il conflitto e nella fase immediatamente successiva ad esso con lo scopo di consolidare il nuovo potere regime comunista nei territori appena “liberati”.

A distanza di più di mezzo secolo da tutti questi fatti, trovo personalmente che il racconto non desti né particolare interesse, né particolare scalpore. La situazione e i personaggi, è vero, suscitano una certa curiosità, lo stile è scorrevole e l’ambientazione è nel contempo sia vagamente surreale (per noi) quanto realistica, ma alla fine non mi è rimasto nulla di più!


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