“Il Disertore”, titolo originale: “Der Überläufer”,
di Siegfried Lenz, Riccardo Cravero, edizioni Neri
Pozza, ISBN 978-88-545-1385-3.
Il romanzo, scritto nell’immediato
dopoguerra, fu rifiutato dall’editore e venne pubblicato postumo dopo più di
sessant’anni.
Evidentemente, a pochi anni dalla fine
della Seconda Guerra Mondiale esso toccava temi ancora troppo sentiti dal
pubblico; la storia è infatti incentrata sulla storia di Walter Proska, un
soldato della Wehrmach che, nelle ultime fasi del conflitto finisce per
disertare unendosi all’esercito sovietico che progressivamente avanza da Est.
Curioso il fatto che la vicenda rivesta
anche un aspetto autobiografico perché, non solo l’Autore disertò anch’egli (ma
più saggiamente, fuggì in Danimarca e non in Russia!); ma entrambi i personaggi,
quello reale e quello immaginario, finirono per collaborare attivamente con gli
ex nemici, il primo in veste di interprete, il secondo lavorando per l’ufficio
di propaganda politica durante il conflitto e nella fase immediatamente
successiva ad esso con lo scopo di consolidare il nuovo potere regime comunista
nei territori appena “liberati”.
A distanza di più di mezzo secolo da tutti
questi fatti, trovo personalmente che il racconto non desti né particolare
interesse, né particolare scalpore. La situazione e i personaggi, è vero, suscitano
una certa curiosità, lo stile è scorrevole e l’ambientazione è nel contempo sia
vagamente surreale (per noi) quanto realistica, ma alla fine non mi è rimasto
nulla di più!
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