martedì 19 giugno 2012

Recensione: Hunger Games

“Hunger Games”, titolo originale: “The Hunger Games”, di Suzanne Collins, traduzione di Fabio Paracchinia, edizioni Mondadori, ISBN 978-88-04-62161-4.
Da un’America sopravvissuta a una serie di calamità naturali, è scaturita una “Civiltà” diretta da una modernissima, scintillante e corrotta metropoli, Capitol City. Essa domina tirannicamente su dodici distretti, pretendendo in virtù di un antico atto di ribellione che la popolazione di ognuno dei territori conceda annualmente due giovani, un uomo e una donna, fra i dodici e i diciotto anni perché partecipino a un reality televisivo dove, come gladiatori, dovranno uccidersi a vicenda fino a che ne sopravvivrà solo uno dei contendenti. Questa sarà il destino che dovrà affrontare Katniss, giovane donna del dodicesimo distretto.
Una bellissima sorpresa! Ed anche una piacevole novità rispetto a un genere che ormai consideravo assai prevedibile e ripetitivo. Infatti, era da anni che non prendevo in mano un libro fantasy e ormai mi ero rassegnato all’idea di aver superato i limiti di età per questo genere di letture. Alla fine però ero curioso, volevo capire le ragioni di tanto successo, volevo sapere perché i ragazzi ne erano entusiasti e dubitavo di potermi a mia volta appassionare. L’ho cominciato e l’ho letto in un fiato!
Per tutti i “Vecchietti” come me … Si lo so, per noi che abbiamo visto: “ ... i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser …”, tutto è ormai è un po’ un “deja vu”; molti potrebbero obiettare che la trama di Hunger Games non è poi così eccezionale, se solo ci si ricorda del romanzo di Stephen King (allora Richard Bachman) o del film omonimo “The Running man”, eppure credetemi Hunger Games merita!

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