“Lo Stato-partito del fascismo. Genesi,
evoluzione e crisi 1919 – 1943”; di Loreto Di Nucci; edizione Il Mulino; ISBN:
978-88-15- 13214-7.
Il Saggio produce una sintesi dell’evoluzione istituzionale
dello Stato fascista e dell’omonimo partito (PNF) partendo dalla genesi fino
alla loro dissoluzione e si sofferma in particolare per rimarcare i punti di
frizione fra queste due componenti fondamentali del fascismo.
Nel corso della loro esistenza, a partire dalla conquista del
potere, le istituzioni del governo fascista furono costantemente afflitte da un
certo grado di dipendenza e da forti interferenze dovute alla posizione di
forza del PNF. Fin da subito si cercò si mettere in atto un processo che
prevedesse la subordinazione del partito allo Stato ma nei fatti, il programma
procedette lentamente e finì comunque con il risultare imperfetto.
Il dualismo Stato-partito risulta chiaramente riscontrabile soprattutto
a livello locale dove è relativamente facile individuare forti frizioni,
antagonismo e interferenze fra le istituzioni prefettizie e quelle del partito
rappresentate dalla figura del “federale”; esso però si presentò anche a
livello nazionale e sul piano costituzionale ed è rintracciabile, ad esempio,
nell'ambiguità attribuita nel corso del tempo alla carica di segretario di
partito del PNF, oppure nel difficile dualismo Stato-partito sui temi dell’assistenza
sociale, della formazione e dell’istruzione.
L’opera si presenta quindi come abbastanza interessante e,
soprattutto, le tesi sviluppate si basano su un ampio lavoro di ricerca svolto
attraverso il vaglio e la presentazione di fonti primarie. La citazione e l’esposizione
diretta di innumerevoli casi e documenti costituisce però anche un limite del
Saggio perché ne rende un po’ faticosa la lettura lasciando l’impressione di
una certa ripetitività riguardo ai temi trattati.
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