La prima parte dell'avventura sarà più che altro una visita turistica, cogliamo infatti l'occasione per visitare Lisbona, Sintra (nei pressi di Lisbona) e Porto.
Per perfezionare l'allenamento scegliamo di muoverci sempre a piedi, per quanto possibile, prendendo i mezzi pubblici solo quando effettivamente necessario.
LISBONA
19 – 22 agosto
Lisbona,
abbarbicata sulle sue “sette colline” (possibile che mettano tutte le capitali
su sette colli? Cos'è, una mania?), sicuramente di salite e discese ne ha da
vendere.
A
mio parere, è "carina" ma manca della maestosità di altre capitali
europee; sembra infatti né più né meno una città di mare di media grandezza
(alla fine, la popolazione è di circa mezzo milione di abitanti!), di passate
glorie marinaresche ormai un po' sbiadite.
Appare
a prima vista un po' "scalcagnata" ma famigliare e "solare", direi, molto
mediterranea (anche se con quel mare non c’entra nulla posto che è posta lungo
l’estuario del fiume Tago con accesso diretto all'oceano Atlantico); quindi,
vivace, colorata, un po’ caotica e disordinata.
Se
si osserva con più attenzione però, si nota un grosso sforzo in atto per
migliorare l’aspetto generale della capitale lusitana; fervono da ogni parte lavori di
ristrutturazione edilizia (tornerò su questo punto), mentre la metro funziona
che è un piacere (a proposito, hanno quattro linee bene estese! ... Solo in Italia dunque non abbiamo reti adeguate?) e, in base alla nostra esperienza dei giorni
seguenti, anche i treni verranno promossi (vecchiotti ma puliti ... parola di
pendolare di lungo corso!). Unica pecca evidente all'occhio del turista disattento sembra legata alla raccolta
differenziata che pare inadeguata. Essa sembra strutturata sulla raccolta porta
a porta che però, in una città torrida, accidentata e tortuosa, finisce per
lasciare l’impressione di un certo disordine e favorisce i cattivi odori! (ma
niente di tragico, soprattutto rispetto ai nostri standard! … Ben meglio del
centro di Roma per intendersi!).
Per
il resto, sembra il "meglio" della cultura del sud Europa: "si
mangia bene, si beve bene, yeah, yeah!", e se non sei fesso o troppo esigente
(le aragoste costano anche lì!) si paga proprio poco (ma “poco” in maniera
impressionante!), almeno rispetto agli standard italici… ecco perché è una meta
di insediamento di molti nostri pensionati!
...
Uscendo dai percorsi turistici però, vagando per il litorale e ficcanasando qua
e là, ti accorgi che non tutto e tutti se la passano proprio benissimo! Qualche
speculazione edilizia non è proprio andata benissimo nella zona dell’Oceanàrio
(molto bello, l’abbiamo visitato!) dove si notano un sacco di case e locali
vuoti in vendita e affitto; ma, soprattutto, vedi in giro un certo numero di
persone chiaramente indigenti. Niente di drammatico o inatteso soprattutto per
una capitale, tanto più che di barboni ne vedi di più nei boulevard a Parigi o
sotto i portici da noi, figurati quindi se non te li aspetti a Lisbona! Però,
come in ogni luogo, appunto, ... non è tutto rose e fiori!
Sintra
è una piccola località vicino a Lisbona. Versione “giocattolo” della reggia di
Versailles è un piccolo gioiellino che vale la gita; tipica località turistica
dove tutto è lindo, perfetto e un po’ artificioso come se si fosse in
Svizzera.
Ci
siamo andati in treno (comodissimo, la stazione è pure in pieno centro di Lisbona) e abbiamo visitato sia il “Palàcio
National” che si trova non troppo discosto dalla stazione dell’ameno paesello, sia i due castelli che stanno in cima
alla collina: il “castello dei mori” e quello “Da Pena”.
Ovviamente, per
arrivare in cima abbiamo scarpinato attraverso il percorso pedonale, bello,
ombroso ma un po’ scosceso (diciamo “allenante”!).
Il
22 partiamo, sempre in treno, dalla stazione Oriente alla volta di Porto.
Segue
conteggio dei km:
19/09
km 19 Lisbona
20/09
km 28,4 Lisbona
21/09
km 25 (ma molti in salita ... e discesa) Sintra.
PORTO
22 – 23 agosto
Raggiungiamo
Porto alla fine della mattina del 22 e arriviamo abbastanza rapidamente nel centro a piedi (siamo alloggiati nel famoso quartiere di Ribeira).
Porto
(duecentomila abitanti) si estende lungo il fiume Douro fino all'Atlantico.
Fin
da subito mi appare piccola e bella; architettonicamente molto diversa da
Lisbona, sembra una città del nord Europa.
Sulla
sponda settentrionale del fiume di estende la città vecchia, su quella
meridionale si trovano i magazzini di stoccaggio dell’omonimo vino. Ovvio che
vale la pena di girovagare da una parte e dall'altra … e così abbiamo fatto, in
lungo in largo e fino all'Oceano … andata e ritorno (fra un assaggino di porto (il vino) e l’altro … per riscaldare il cuore pellegrino!).
Segue
conteggio dei km:
22/09
km 21,2 Porto
23/09
km 22,1 Porto
QUALCHE
NOTA SULL'ECONOMIA:
Tanto
per farci un po’ invidia, scopriamo presto che, nonostante il fatto che Porto
sia tranquillamente pedonabile (e come il solito collinosa), consta di sei
linee di metropolitana (costruite, tra l’altro, fra il 2002 e il 2012!) un vero
schiaffo per noi pezzentacci italici!
Il loro ponte di ferro costruito da Eiffel appare solido (nonostante l'éta) e persino moderno (lo dico senza ironia a beneficio dei poveri genovesi e, a proposito della tragedia del ponte Morandi).
Anche
qui, non solo turisti da ogni parte, ma è impossibile non notare la selva di
gru e i cantieri aperti per le tante ristrutturazioni edilizie soprattutto del centro storico.
A Porto, ancora più che a Lisbona, si nota che il turismo sta facendo da volano per una
robusta ripresa del settore delle costruzioni.
Tra l’altro, per chi è al
corrente della cosa, se si fanno delle spese si notano anche gli effetti della recente riforma fiscale
che, permettendo ampie detrazioni (solo per i residenti ovviamente), invita a richiedere ricevute e a mettere il
proprio NIF (numero identificativo fiscale) in ogni transazione (acquisti di
biglietti per il trasporto pubblico inclusi).
Un po' impressionato da tanto apparente dinamismo, in
serata comincio a fare qualche ricerca su internet perché questo Portogallo che
vedo proprio non si accorda con l’immagine che avevo di un Paese sonnacchioso del “terzo
mondo” d’Europa, appartenente alla non invidiabile schiera dei PIGS (ovvero,
club dei “maiali”, secondo la definizione dei nostri snobbini cuginetti
anglosassoni … al quale, ovviamente appartiene anche l’Italia, insieme a Grecia
e Spagna!), messo in mora dalla UE e beneficiario nel 2011 di un prestito
consistente per evitare la bancarotta.
Provate
quindi a digitare in rete “portogallo ripresa economica” e leggetevi un po’
articoli … poi piangete pure perché, in realtà, il famoso “terzo mondo”
d’Europa è appannaggio del Bel Paese e a noi, appunto, non ci resta veramente
che piangere! Risulta chiaro, infatti, che non è tanto un problema di governo
attuale; se si guarda al presente e al passato (diciamo dai famosi anni novanta
e forse persino ottanta in poi) fra: Berlusconi, Prodi, Monti, Renzi o Salvini
e Di Maio … destra, sinistra, centro o non si sa neppure più che! Siamo impantanati
da quasi mezzo secolo di cronica incapacità di espressione di una classe
politica competente e in più, pare pure che non siamo neppure tanto bravi a
tirarci su le maniche a prescindere dai nostri fantastici leaders! Siamo i veri
falliti morali (e poco ci manca “materiali”) d’Europa!
Ad
esempio (ma ne troverete a decine!):
Intanto
qualche statistica:
-
Crescita superiore al 2% (più del doppio dell’Italia).
-
Deficit inferiore al 2% (meglio della Germania!).
-
Disoccupazione al 8,9% (media area euro 9,1, da noi è
il 10,9).
-
L’orario di lavoro è ritornato a 35 ore (era stato
portato a 40 come misura anticrisi, poi però il governo di centro sinistra ha
ripristinato il limite una volta sistemati i conti! Da noi il limite è 40
ore.).
- Gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati
rialzati dopo il loro abbassamento a seguito delle misure anticrisi.
- Governo stabile (incredibile se si pensa che si tratta
di una coabitazione fra socialisti e comunisti … da noi il centrosinistra è
cronicamente malato di balcanizzazione!).
…
ma perché noi italiani dobbiamo sempre vergognarci? Non bastavano gli svizzeri?
Non erano sufficienti i tedeschi? … adesso pure i portoghesi! Dico … i
PORTOGHESI!
Con questo senso di vergogna legato alla mia condizione inalienabile di italianità sono ora veramente pronto ad affrontare il cammino "penitenziale" verso Santiago!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.