giovedì 20 settembre 2018

Verso Santiago - Seconda puntata (Turisti per caso)


La prima parte dell'avventura sarà più che altro una visita turistica, cogliamo infatti l'occasione per visitare Lisbona, Sintra (nei pressi di Lisbona) e Porto.
Per perfezionare l'allenamento scegliamo di muoverci sempre a piedi, per quanto possibile, prendendo i mezzi pubblici solo quando effettivamente necessario.

LISBONA 19 – 22 agosto

Lisbona, abbarbicata sulle sue “sette colline” (possibile che mettano tutte le capitali su sette colli? Cos'è, una mania?), sicuramente di salite e discese ne ha da vendere.
A mio parere, è "carina" ma manca della maestosità di altre capitali europee; sembra infatti né più né meno una città di mare di media grandezza (alla fine, la popolazione è di circa mezzo milione di abitanti!), di passate glorie marinaresche ormai un po' sbiadite.
Appare a prima vista un po' "scalcagnata" ma famigliare e "solare", direi, molto mediterranea (anche se con quel mare non c’entra nulla posto che è posta lungo l’estuario del fiume Tago con accesso diretto all'oceano Atlantico); quindi, vivace, colorata, un po’ caotica e disordinata.
Se si osserva con più attenzione però, si nota un grosso sforzo in atto per migliorare l’aspetto generale della capitale lusitana; fervono da ogni parte lavori di ristrutturazione edilizia (tornerò su questo punto), mentre la metro funziona che è un piacere (a proposito, hanno quattro linee bene estese! ... Solo in Italia dunque non abbiamo reti adeguate?) e, in base alla nostra esperienza dei giorni seguenti, anche i treni verranno promossi (vecchiotti ma puliti ... parola di pendolare di lungo corso!). Unica pecca evidente all'occhio del turista disattento sembra legata alla raccolta differenziata che pare inadeguata. Essa sembra strutturata sulla raccolta porta a porta che però, in una città torrida, accidentata e tortuosa, finisce per lasciare l’impressione di un certo disordine e favorisce i cattivi odori! (ma niente di tragico, soprattutto rispetto ai nostri standard! … Ben meglio del centro di Roma per intendersi!).

Per il resto, sembra il "meglio" della cultura del sud Europa: "si mangia bene, si beve bene, yeah, yeah!", e se non sei fesso o troppo esigente (le aragoste costano anche lì!) si paga proprio poco (ma “poco” in maniera impressionante!), almeno rispetto agli standard italici… ecco perché è una meta di insediamento di molti nostri pensionati!

... Uscendo dai percorsi turistici però, vagando per il litorale e ficcanasando qua e là, ti accorgi che non tutto e tutti se la passano proprio benissimo! Qualche speculazione edilizia non è proprio andata benissimo nella zona dell’Oceanàrio (molto bello, l’abbiamo visitato!) dove si notano un sacco di case e locali vuoti in vendita e affitto; ma, soprattutto, vedi in giro un certo numero di persone chiaramente indigenti. Niente di drammatico o inatteso soprattutto per una capitale, tanto più che di barboni ne vedi di più nei boulevard a Parigi o sotto i portici da noi, figurati quindi se non te li aspetti a Lisbona! Però, come in ogni luogo, appunto, ... non è tutto rose e fiori!

Sintra è una piccola località vicino a Lisbona. Versione “giocattolo” della reggia di Versailles è un piccolo gioiellino che vale la gita; tipica località turistica dove tutto è lindo, perfetto e un po’ artificioso come se si fosse in Svizzera.
Ci siamo andati in treno (comodissimo, la stazione è pure in pieno centro di Lisbona) e abbiamo visitato sia il “Palàcio National” che si trova non troppo discosto dalla stazione dell’ameno paesello,  sia i due castelli che stanno in cima alla collina: il “castello dei mori” e quello “Da Pena”.
Ovviamente, per arrivare in cima abbiamo scarpinato attraverso il percorso pedonale, bello, ombroso ma un po’ scosceso (diciamo “allenante”!).

Il 22 partiamo, sempre in treno, dalla stazione Oriente alla volta di Porto.

Segue conteggio dei km:
19/09 km 19 Lisbona
20/09 km 28,4 Lisbona
21/09 km 25 (ma molti in salita ... e discesa) Sintra.


PORTO 22 – 23 agosto

Raggiungiamo Porto alla fine della mattina del 22 e arriviamo abbastanza rapidamente nel centro a piedi (siamo alloggiati nel famoso quartiere di Ribeira).

Porto (duecentomila abitanti) si estende lungo il fiume Douro fino all'Atlantico.
Fin da subito mi appare piccola e bella; architettonicamente molto diversa da Lisbona, sembra una città del nord Europa.
Sulla sponda settentrionale del fiume di estende la città vecchia, su quella meridionale si trovano i magazzini di stoccaggio dell’omonimo vino. Ovvio che vale la pena di girovagare da una parte e dall'altra … e così abbiamo fatto, in lungo in largo e fino all'Oceano … andata e ritorno (fra un assaggino di porto (il vino) e l’altro … per riscaldare il cuore pellegrino!).

Segue conteggio dei km:
22/09 km 21,2 Porto
23/09 km 22,1 Porto


QUALCHE NOTA SULL'ECONOMIA:
Tanto per farci un po’ invidia, scopriamo presto che, nonostante il fatto che Porto sia tranquillamente pedonabile (e come il solito collinosa), consta di sei linee di metropolitana (costruite, tra l’altro, fra il 2002 e il 2012!) un vero schiaffo per noi pezzentacci italici!
Il loro ponte di ferro costruito da Eiffel appare solido (nonostante l'éta) e persino moderno (lo dico senza ironia a beneficio dei poveri genovesi e, a proposito della tragedia del ponte Morandi).
Anche qui, non solo turisti da ogni parte, ma è impossibile non notare la selva di gru e i cantieri aperti per le tante ristrutturazioni edilizie soprattutto del centro storico.
A Porto, ancora più che a Lisbona, si nota che il turismo sta facendo da volano per una robusta ripresa del settore delle costruzioni.
Tra l’altro, per chi è al corrente della cosa, se si fanno delle spese si notano anche gli effetti della recente riforma fiscale che, permettendo ampie detrazioni (solo per i residenti ovviamente), invita a richiedere ricevute e a mettere il proprio NIF (numero identificativo fiscale) in ogni transazione (acquisti di biglietti per il trasporto pubblico inclusi).
Un po' impressionato da tanto apparente dinamismo, in serata comincio a fare qualche ricerca su internet perché questo Portogallo che vedo proprio non si accorda con l’immagine che avevo di un Paese sonnacchioso del “terzo mondo” d’Europa, appartenente alla non invidiabile schiera dei PIGS (ovvero, club dei “maiali”, secondo la definizione dei nostri snobbini cuginetti anglosassoni … al quale, ovviamente appartiene anche l’Italia, insieme a Grecia e Spagna!), messo in mora dalla UE e beneficiario nel 2011 di un prestito consistente per evitare la bancarotta.
Provate quindi a digitare in rete “portogallo ripresa economica” e leggetevi un po’ articoli … poi piangete pure perché, in realtà, il famoso “terzo mondo” d’Europa è appannaggio del Bel Paese e a noi, appunto, non ci resta veramente che piangere! Risulta chiaro, infatti, che non è tanto un problema di governo attuale; se si guarda al presente e al passato (diciamo dai famosi anni novanta e forse persino ottanta in poi) fra: Berlusconi, Prodi, Monti, Renzi o Salvini e Di Maio … destra, sinistra, centro o non si sa neppure più che! Siamo impantanati da quasi mezzo secolo di cronica incapacità di espressione di una classe politica competente e in più, pare pure che non siamo neppure tanto bravi a tirarci su le maniche a prescindere dai nostri fantastici leaders! Siamo i veri falliti morali (e poco ci manca “materiali”) d’Europa!

Ad esempio (ma ne troverete a decine!):



Intanto qualche statistica:
-          Crescita superiore al 2% (più del doppio dell’Italia).
-          Deficit inferiore al 2% (meglio della Germania!).
-          Disoccupazione al 8,9% (media area euro 9,1, da noi è il 10,9).
-          L’orario di lavoro è ritornato a 35 ore (era stato portato a 40 come misura anticrisi, poi però il governo di centro sinistra ha ripristinato il limite una volta sistemati i conti! Da noi il limite è 40 ore.).
-     Gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati rialzati dopo il loro abbassamento a seguito delle misure anticrisi.
-   Governo stabile (incredibile se si pensa che si tratta di una coabitazione fra socialisti e comunisti … da noi il centrosinistra è cronicamente malato di balcanizzazione!).

… ma perché noi italiani dobbiamo sempre vergognarci? Non bastavano gli svizzeri? Non erano sufficienti i tedeschi? … adesso pure i portoghesi! Dico … i PORTOGHESI!

Con questo senso di vergogna legato alla mia condizione inalienabile di italianità sono ora veramente pronto ad affrontare il cammino "penitenziale" verso Santiago!

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