venerdì 28 settembre 2018

Manovra e deficit: Dio ci scampi dai populisti!

La risposta dei mercati alla manovra economica 2018 -2019,

https://www.repubblica.it/economia/2018/09/27/news/def_via_al_vertice_di_governo_bozza_condono_per_cartelle_fino_a_100mila_euro-207527205/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1

non si è fatta attendere:

https://www.repubblica.it/economia/2018/09/28/news/borsa_28_settembre_2018-207578910/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

Non che bisogna per forza spaventarsi da quelle oscillazioni che, presumibilmente (speriamo!) sono da ascrivere al novero delle semplici "fiammate speculative", risulta chiaro però che il caso Italia è seguito dagli operatori di mercato e che, quella che potremmo definire eufemisticamente come una certa "nonchalance" da parte del nostro Governo riguardo al tema del deficit, viene giudicata con tutt'altra attenzione dal resto del mondo economico-finanziario.

Non giudico quindi l'ideologia alla base di queste scelte (l'ideale di ridurre la povertà è ammirevole), ma sostengo che, al di là delle ideologie, difficilmente si può evitare di fare i conti con il resto del mondo quando da esso, per molti aspetti si dipende!

La "filosofia" del rigore non è quindi necessariamente la scelta giusta, essa però è almeno "rassicurante" per coloro che investono nel nostro Paese e disattenderla costa letteralmente soldi al contribuente (rappresentati dal plus di spread da pagare!).

La scelta del rigore ha poi anche una fortissima valenza politica interna (ma nessun politico vuole digerire tale concetto "carieristicamente" suicida!). Se si concorda infatti sul fatto che i ceti più poveri della popolazione vadano aiutati maggiormente attraverso un sensibile sostegno economico e maggiori opportunità di lavoro e, contemporaneamente, si vuole anche modernizzare il Paese, si dovrà riconoscere che, a tal fine bisogna reperire nuove risorse da destinare a questi obiettivi. Il vincolo del rigore però costringerebbe a reperire le risorse attraverso una radicale politica di taglio delle inefficienze, degli sprechi e dei privilegi (e magari attraverso una politica fiscale che tocchi patrimoni e redditi elevati) e non facendo invece nuovi debiti!

Amara medicina, difficile da mettere in pratica, questo si sa! Chi ci ha provato o ci provasse a metterla in pratica, in democrazia difficilmente verrebbe ringraziato e, soprattutto, rieletto!
L'alternativa però è quella di cullarsi nelle illusioni ... stampare denaro e/o comunque indebitarsi,  sfondando quindi gli argini che ci vengono imposti e che il resto del mondo ritiene cautelativi, alla lunga (ma spesso anche nel breve) non si può fare! Non è un problema di "fattibilità" tecnica infatti, ma di credibilità ... e a noi, faccio notare, nessuno crede!


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