lunedì 16 gennaio 2017

Recensione: Un viaggio che non promettiamo breve – Venticinque anni di lotte no TAV

“Un viaggio che non promettiamo breve – Venticinque anni di lotte no TAV), di Wu Ming 1, edizioni Einaudi, ISBN 978-88-06-22564-3.
Si tratta di un’opera di saggistica che riassume venticinque anni di lotta sociale e politica, soprattutto in Valle di Susa (provincia di Torino) contro la TAV, o meglio contro “il TAV”, declinato al maschile, come farebbero notare i valsusini (per “il treno ad alta velocità”).
Si tratta, ovviamente di un libro di parte, ma che definisco fin da subito “eccezionale”. Questo lo affermo anche se non mi posso definire certamente un partigiano noTAV (anni fa, semmai ero all’opposto, poi, … goccia dopo goccia!).

Perché “eccezionale”?

1) Innanzi tutto per l’aspetto stilistico. Wu Ming 1 ha scritto un saggio di denuncia che, al di là di quello che potrebbe pensare il lettore sull'argomento specifico, tocca delle corde profonde, intriga, appassiona e “scorre” come un bel romanzo. Mica una cosa da poco per un soggetto così politicamente polarizzato e che, trattato diversamente, avrebbe potuto facilmente diventare uno fra i tanti “pipponi” ideologici e moralisti in salsa sinistro-anarco-catto-ambientalista (si, ci sono dentro tutti, forse manca solo il “guidaico”! J), sostanzialmente scritto solo per “addetti ai lavori” e professionisti dell’antagonismo.
E invece no! Questo è un libro che ti pone domande e insinua dubbi … se per caso già non ne avevi!
 … Come mai un’intera valle, donne, bambini, uomini e vecchietti resiste da anni contro l’invasore come il piccolo villaggio gallico di Asterix? Sarà l’affinità con il sangue celtico?
… Può essere un’intera comunità di valligiani pressoché totalmente composta da banditi, anarcoinsurrezionalisti o, quantomeno da inveterati rompiscatole afflitti dalla sindrome “Nimby” (“Not in my backyard” – “Non nel mio cortile”)?
… Quale oscuro abominio, frutto di atmosfere da incubo alla Lovecraft, (Howard Phillips Lovecraft 1890-1937), Conan Doyle (Arthur Ignatius Conan Doyle 1859 – 1930) o Arthur Machen (1863 – 1947), si è incarnato in forma fisica infettando l’essenza stessa della vita della valle?
Meno prosaicamente … i mass media, ce la raccontano giusta quando ci presentano le gesta efferate dei criminali noTAV?
… Cosa c’entra l’ndrangheta in tutto ciò?
… e tanto altro, tra il quale, molta storia della valle e delle sue esperienze, a partire da re Cozio (quello dell’arco augusteo di Susa – 9 a.C.) fino ai giorni nostri, un bel po’ appunto!

2) Poi per la precisione nella ricostruzione dei fatti e delle fonti riportate. Non mi risulta infatti che Wu Ming 1 sia stato querelato per le tante affermazioni forti e per le sue ricostruzioni dei fatti che, certamente, a noi possono apparire quantomeno “in contraddizione” con il tipo di informazione che riceviamo leggendo la “Stampa” (Ahi! Proprio quella leggo io!).

Attraverso la sua ricostruzione, un “branco” di facinorosi, disadattati, teppisti e professionisti della protesta assume tutt'altra coloritura e, si comincia ad avere il sospetto che tante siano state le ingiustizie commesse in nome del Popolo Italiano.

… Ohi! Sembrerebbe che siano finiti in galera degli innocenti! Black Bloc, pensionati e casalinghe assieme … C’è forse qualcosa che non quadra?

… la magistratura, appare un tantino troppo schierata, non è che si applicano due pesi e due misure?

Troppe domande scomode per un povero lettore poltrone troppo avventatamente curioso come il sottoscritto! Meglio lasciarlo stare questo libro e continuare a vivere tranquilli con in testa poche ma granitiche certezze!

Perché non c’è dubbio, il TAV è utile! … Vero? J

P.S. Nel testo viene citata diffusamente una lettura che, già in passato aveva messo in crisi la mia cieca aderenza ai dogmi della “geografia economica”, materia che tanto mi aveva appassionato durante i miei studi di economia e commercio. Si tratta di un’indagine che, mi risulta, sia nata da un’iniziativa del quotidiano “La Repubblica”:

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/05/12/news/corridoio_5_binario_morto-34850474/

In ogni caso, essa è stata formalizzata in un libro interessante che qui riporto come riferimenti: “Binario Morto: Lisbona – Kiev, alla scoperta del corridoio 5 e dell’alta velocità che non c’è”, di Andrea De Benedetti e Luca Rastello, edizioni Chiarelettere, ISBN: 978-88-6190-375-3.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.