Donald Trump è stato eletto Presidente degli Stati Uniti,
evviva la Democrazia! Il risultato non era previsto dai guru dei sondaggi e
dagli strateghi dell’immagine ma, chissà perché era stato paventato ed era
ritenuto prevedibile da molti “signor nessuno” dotati semplicemente di buon
senso! Beh inutile parlare di tutto ciò ex post, quello che fatto è fatto! Un
aspetto che però, per me, risulta interessante è il verificare che ora tutti si
affrettano a constatare che Hillary Clinton, effettivamente, aveva aspetti tali
che avrebbero potuto pregiudicare la sua elezione (ma dai!); peccato che, fino
all’altro ieri molte di queste caratteristiche sembravano esattamente le ragioni
per le quali essa appariva particolarmente adatta al ruolo; specularmente,
improvvisamente i difetti di Trump appaiono ora geniali o naturali doti da
comunicatore vittorioso. Che buffo! Sembra di leggere certi giornali finanziari
che rimasticano continuamente le stesse notizie per illudersi di spiegare sia i
picchi sia le depressioni di ciò che è solo normale volatilità di borsa! Io ne traggo l’ennesima
riprova che, tendenzialmente i soldi spesi per pagare strateghi e consulenti della
comunicazione, sondaggisti e altri sedicenti esperti in materia siano
sostanzialmente soldi buttati. Ma soprattutto, mi viene in mente che “Ci sono
più cose in cielo e in terra Orazio di quante ne sogni la tua filosofia”, come ribadirebbe
Shakespeare con il suo “Amleto” riconducendo tutti i soloni ad una maggiore
modestia … Pertanto, forse è persino malinconicamente consolante osservare
che anche tutti gli sforzi di comunicazione del mondo, in taluni casi, non
bastano sempre a trascinare il proverbiale “popolo bue” (che sarà poi così ottuso?)
per la cavezza ove vorrebbe portarlo l’establishment di turno; ogni tanto (e
sempre più spesso) “Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano” come
recitava l’affascinante titolo di un libro uscito anni fa (che personalmente
non ho letto).
Certo non sono contento, ma grazie a Dio, oggi non sono americano
(in altri giorni avrei magari voluto esserlo!)! Se fossi stato tale, per queste
elezioni sarei stato un fan di Sanders e poi un sostenitore freddo e deluso
della Clinton, affiliato “forzato” di un personaggio che, comunque non mi
avrebbe rappresentato. Ovviamente avrei perso ed oggi sarei incazzato e depresso.
Un “déjà vu”, la stessa logica perversa che mi ha portato per anni ad incassare
una sconfitta dietro l’altra sostenendo, contro natura e cultura, la patetica e
immeritevole sinistra italiana contro Berlusconi (io che ero e che mi sento
ancora repubblicano), famigerato e per molti aspetti affascinate personaggio
nostrano che non, a caso, è tra le muse ispiratrici del neo Presidente eletto.
Dunque non fasciamoci ancora la testa perché non ce la siamo
ancora rotta e cominciamo a riconoscere, per altro, come Trump non meriti solo
ipocrite congratulazioni, ad esso, infatti, andrebbe anche tributato quel
rispetto che emerge, anche a denti stretti, nei confronti di chi vince “Tirando
dritto” (Ahi che infausta, ma calzante citazione!). a modo suo e contro tutti i
pronostici…
Infine, per noi italiani, l’elezione di Trump costituisce,
dal punto di vista dell’immagine, una buona notizia. Da oggi possiamo legittimamente
aspirare a non essere più il benchmark di riferimento per rimarcare a livello
mondiale il punto più basso della supposta irresponsabilità elettorale di un
popolo (insieme agli inglesi, ovviamente, che fino a ieri ci contendevano validamente il trofeo!), mentre tutto ciò sarebbe stato clamorosamente ribadito in caso di
vittoria della Clinton. Ma soprattutto, per chi non l’avesse ancora notato,
siamo anche la testimonianza vivente che si può sopravvivere a tutto e quindi,
anche i più depressi fra gli elettori demarcatrici, hanno già la possibilità di
ripartire con un certo ottimismo perché si sa, dopo un Berlusconi può giungere infine
la salvezza attraverso un bel governo Monti, Letta o Renzi che loro si,
risolvono veramente i problemi! (beh, ironia a parte ammettiamolo … Renzi un po’
ci prova!).
E allora sediamoci comodi e aspettiamo che il “Sole sorga”
come direbbe Obama, su questo infatti ci si può ancora ragionevolmente contare
e please no panic! Perché in fondo chissà cosa ci riserva il futuro, ricordiamoci
infatti che personaggi come Ronald Reagan alla fine hanno lasciato pesino un
buon ricordo!
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