lunedì 21 dicembre 2015

Recensione: L’invisibile ovunque


“L’invisibile ovunque”, di Wu Ming, edizioni Einaudi, ISBN: 978-88-0622591-9.
Più che un romanzo completo, si tratta di quattro racconti incentrati sulla Grande Guerra. I primi due, a mio avviso completamente slegati dal resto, gli ultimi due collegati da un filo conduttore che è l’arte, in particolare, la pittura surrealista.
Viste le aspettative che ho verso questo collettivo di autori, considero “L’invisibile ovunque” al di sotto degli standard ai quali questi scrittori mi hanno ormai abituato, questo però non vuol dire che esso manchi d’interesse, semplicemente, forse, non è sempre possibile produrre capolavori, ogni tanto, viene fuori “solo” qualcosa di godibile ma non di eccezionale.
C’è da aggiungere comunque che Wu Ming qualcosa finisce sempre per regalarlo ai suoi lettori, e non c’è volta che io non sia stato costretto a fare qualche breve ricerca per appagare la curiosità che suscitano le loro idee e i loro protagonisti. Per me, quest’aspetto è l’unica caratteristica che salva questa raccolta da un giudizio più impietoso e riguarda il caso del terzo e quarto racconto che, fanno emergere alcuni personaggi storici, aspetti ed eventi della prima guerra mondiale veramente impensabili dando a quest’opera un taglio originale e un punto di vista sul conflitto assai inconsueto. Nello specifico, si finisce per portare alla luce un insospettabile quanto stranissimo rapporto fra il filone artistico del surrealismo e l’arte del mimetismo e del camuffamento. Chi l’avrebbe mai detto! Eppure sembra tutto vero o, almeno, plausibile.
Già solo per seguire questa traccia, dunque, potrebbe valere la pena di leggersi questa breve raccolta che, comunque, non annoia e si divora in un attimo.
 

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