giovedì 1 ottobre 2015

Recensione: Laudato Sì – Testo integrale dell’Enciclica


“Laudato Sì – Testo integrale dell’Enciclica”, di Jorge Mario Bergoglio (Papa Francesco), Piemme Editore, ISBN: 978-88-566-4894-2.
 
Si tratta di un documento esplicito, semplice e diretto che affronta alcune tematiche, la cui ricerca di soluzione diviene sempre più urgente. L’Enciclica, scritta forse anche in prospettiva della prossima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che si terrà a Parigi a partire dal prossimo novembre, è incentrata sul tema della tutela dell’Ambiente.
 
Con tale termine deve intendersi non solo tutto ciò che è legato alle problematiche dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici o all’eccesso di sfruttamento delle risorse, ma anche ciò che riguarda più strettamente l’organizzazione, il modo di vivere, i riferimenti etici, morali e culturali delle società umane.
 
In estrema sintesi, il Pontefice condanna ogni forma di eccesso che possa riguardare l’iniquo sfruttamento di uomini e natura e, senza mezzi termini, si schiera contro l’ipocrisia di chi mette in dubbio le cause umane del deterioramento ambientale e dell’iniqua ripartizione delle ricchezze e delle risorse mondiali.
 
Ricordando a tutti, ma soprattutto ai cristiani, l’imperativo biblico di custodire il creato, su un piano più strettamente culturale egli sembra aggiungersi al coro, sempre più nutrito, di soggetti che invitano alla ricerca della “Vita Buona” intesa in senso aristotelico, cioè, attiva, responsabile, armonica e priva, per quanto possibile di eccessi.
 
Dal mio punto di vista, ho trovato questa Enciclica piuttosto interessante. Non tanto per i contenuti di ogni singolo punto che, dovrebbero essere noti o (ri)conoscibili da tutti coloro che si sforzano di osservare le cose con un minimo di obiettività, ma perché sembra proclamare senza ambiguità una vera e propria scelta di campo ideologica, quantomeno, da parte del Pontefice (non è dato sapere se dell’intera ecumene!). Difficile, infatti, non leggere una seria condanna degli eccessi del capitalismo, della mercificazione della ricerca scientifica, del modello consumista, delle sperequazioni nella distribuzione della ricchezza, delle pseudo-scienze economiche che illudono la gente riguardo alle reali possibilità di crescita infinita, dell’individualismo e della scarsa lungimiranza nei confronti delle successive generazioni. Dall’altra parte, ravviso dei tentativi di lasciarsi alle spalle alcuni aspetti di tradizionalismo bigotto, in primo luogo, proprio questo sforzo, che appare genuino, di smarcarsi dai “Potenti” di porsi in contrapposizione ad essi, dall’altra, l’emergere di un maggior senso di tolleranza verso alcune forme di comportamento sociale non proprio in linea con l’ortodossia, ma, soprattutto, la manifestazione di un certo spirito modernista e progressista che lascia spazio ed ha fiducia nella scienza “Buona” e nella tecnologia quando esse siano applicate a beneficio di tutti per il miglioramento delle condizioni di vita e dell’intero ambiente.

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