domenica 18 ottobre 2015

Recensione: Les Revenants – Quando ritornano


“Les Revenants – Quando ritornano”, titolo originale: “The Returned”, di Seth Patrick, traduzione di Gianna Lonza, Piemme editore, ISBN: 978-88-566-4784-6.
In una cittadina di montagna, dominata da una grande diga, il bacino si svuota lentamente senza che si riesca a determinare le cause del deflusso dell’acqua. L’abbassamento del livello comincia a fare riemergere l’antico abitato sommerso che giace in fondo all’invaso e con esso ricominciano a circolare vecchie storie e antiche leggende. Fatto ancora più eccezionale, i morti ritornano! Non tutti, non tanti, solo alcuni, alla spicciolata e senza una logica e una ragione apparente. Non si tratta però dei “soliti” ritornanti della letteratura horror, tenebrosi spettri vendicativi o zombi marcescenti, ma di persone “normali” che si ripresentano a casa come niente fosse, immemori della propria sorte e della causa che ha prodotto la loro prematura dipartita. Essi ritornano esattamente, con la medesima età apparente, con i medesimi abiti e fattezze con i quali sono stati interrati, magari molti anni prima; sono molto affamati (ma mangiano cibo “normale” J) e non riescono a dormire, ma per il resto non differiscono da ciò che erano in vita.
Comprensibile lo shock reciproco e il miscuglio di sentimenti che tocca sia i vivi sia i redivivi; i primi, magari dopo anni di crisi e elaborazione del lutto, si ritrovano improvvisamente davanti i loro cari non-più-estinti, per i quali, hanno intensamente pregato e desiderato il ritorno, ma intanto la loro vita è andata avanti ed è cambiata senza di loro; mentre i secondi, sono costretti a prendere coscienza della propria morte e dei mutamenti che sono ormai avvenuti in seno alle proprie famiglie di allora, ai propri parenti o ai propri partner e dello scompiglio che crea la loro rivenuta. Tutti poi sono costretti a riflettere sul mistero che avvolge le ragioni di questo inspiegabile ritorno; perché sono tornati solo alcuni e non tutti? Qual è la causa e lo scopo di tutto ciò? Si stanno forse realizzando le antiche profezie bibliche annunciate nell’Apocalisse? … e nel frattempo si diffondono episodi inquietanti che lasciano intendere come questa innaturale coabitazione possa anche essere pericolosa!
Mi ero informato riguardo a questa idea narrativa quando avevo incontrato i riferimenti alla storia nel romanzo di Emmanuel Carrère “Il Regno” (Adelphi, ISBN: 978-88-459-2954-0) dove, un breve commento autobiografico dell’Autore spiegava che aveva curato la sceneggiatura di quella che sarebbe diventata una serie tv di grande successo in Francia; ma allora, non era ancora uscito (almeno in Italia) questo bellissimo romanzo scorrevole, coinvolgente ed incalzante, più thriller che horror e, comunque, lontanissimo dal genere zombie-splatter che, trovo francamente e a “pelle” un po’ ridicolo (in realtà non ho mai letto romanzi appartenente a questo “genere”!).  
L’idea alla base del romanzo è invece veramente interessante e, oltre a garantire una trama avvincente, induce anche a qualche riflessione profonda sul significato della vita e della morte.

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