“Il
Bosone di Higgs – L’invenzione e la scoperta della “particella di Dio””, titolo
originale: “Higgs. The Invention and Discovery of the “God Particle””, di Jim
Baggot, traduzione realizzata grazie al contributo del SEPS (Segretariato
Europeo per le pubblicazioni scientifiche), edizioni Adelphi, ISBN: 978-88-459-2785-0.
Di
cosa è fatto mondo (o meglio, l’universo!)?
Fin
dall’antichità il genere umano ha cercato soluzioni a questi interrogativi, ed
essi sono alla base di innumerevoli teorie religiose, filosofiche e
scientifiche che, nel corso dei secoli si sono confrontate e avvicendate nel
tentativo di fornire risposte soddisfacenti. Attualmente, la teoria più
promettente è descritta dal Modello
standard delle particelle elementari che mette insieme teorie di campo
quantistiche, forze di “colore”, nucleare
“debole” e elettromagnetismo.
Il
4 luglio 2012 il CERN ha annunciato la scoperta di una nuova particella che
corrisponde come caratteristiche fisiche al “Bosone di Higgs”, la particella
associata ai “Campi di Higgs” la cui esistenza era stata ipotizzata fin dagli
anni sessanta dai fisici: Peter Higgs, Steven Weinberg e Abdus Salam. La
scoperta del bosone, se confermata, rivestirebbe una certa importanza perché fornirebbe
una evidenza empirica ad un concetto teorico cruciale ai fine della coerenza
dello sviluppo del “Modello standard”.
Il
libro di Baggot descrive il contesto e tutti i principali apporti che hanno portato
allo sviluppo del “Modello Standard” e rende giustizia dello sforzo
scientifico, organizzativo e tecnologico che ha reso possibile affinare di
molto la nostra conoscenza della natura dell’universo.
Penso
che la migliore sintesi di quest’opera sia quella fornita dallo stesso Autore
nell’epilogo, essa parte da quanto era ritenuto valido fino alla metà degli
anni trenta del novecento. In quegli anni, la nostra conoscenza dell’atomo
corrispondeva più o meno a quanto ci è stato insegnato a scuola, cioè un insieme
di particelle costituito da un nucleo composto di neutroni e protoni, quest’ultimi
di carica positiva, intorno al quale gravitano gli elettroni, di carica
negativa; il tutto tenuto assieme dalla forza di attrazione elettrica.
[pag.193, corsivi e grassetti miei!] “… Oggi
le nostre risposte sono diventate notevolmente più raffinate. I protoni e i
neutroni del nucleo non sono in realtà particelle elementari: sono composte di
quark, di carica elettrica frazionaria. Un protone consiste di tre quark di “sapore”
diverso: due u e un d. I quark si distinguono anche per il “colore”:
rosso, verde o blu. I due quark u e
il quark d del protone hanno tutti “colore”
diverso, così che la loro combinazione appaia “bianca”. Un neutrone consiste in
un quark u e due quark d, anch’essi di colori diversi.
La
forza di colore tra i quark è trasportata da otto diversi tipi di mediatori di forza, chiamati gluoni. Tale
forza cresce di intensità non all’avvicinarsi dei quark, come ci si potrebbe
aspettare, ma al loro allontanarsi … La scoperta di una nuova particella al
CERN è una forte indicazione che la massa dei quark sia dovuta alla loro
interazione con il campo di Higgs, che trasforma quark altrimenti privi di
massa in particelle massive … Le masse dei quark sono molto piccole e spiegano
solo l’uno per certo della massa del protone e del neutrone. Il restante 99 per
cento è dovuto all’energia trasportata dai gluoni
privi di massa che vengono continuamente scambiati dai quark e che li tengono
legati assieme. Nel “Modello Standard” il concetto di massa come proprietà intrinseca, o misura della quantità di
sostanza, non esiste più. La massa proviene esclusivamente dall’energia delle
interazioni che si verificano fra i campi quantistici elementari e le loro
particelle.
Il
bosone di Higgs è parte del meccanismo che spiega come si forma la massa di
tutte le particelle dell’universo …
Senza
queste interazioni, la materia sarebbe effimera e impalpabile come la luce
stessa e nulla sarebbe.”
La
mia reale comprensione di queste definizioni non è, ovviamente, neppure
lontanamente sufficiente per cogliere l’intera portata di tutti questi
ragionamenti e conclusioni, fortunatamente però, il libro è comunque
sempre avvincente e scorrevole e non risulta penalizzante il fatto di non avere
una competenza specifica riguardo a questi argomenti.
Infine,
tutti, ivi compresi i profani come il sottoscritto, saranno comunque in grado
di valutare e apprezzare quanta strada si sia compiuta in termini di conoscenza
a partire dalle teorie degli elementi:
terra, acqua, aria e fuoco ipotizzate da Empedocle più di due millenni fa.
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