lunedì 18 marzo 2013

Recensione: Principe di questo Mondo – Il Diavolo in Occidente


“Principe di questo Mondo – Il Diavolo in Occidente”, di Tullio Gregory, edizioni Laterza, ISBN: 978-88-58106549.
Il tema di questi libro è il Diavolo e, in termini più generali il ruolo e la presenza di angeli e demoni nella spiegazione metafisica del Male secondo il pensiero cristiano. Fin dalle origini, il cristianesimo, fu influenzato dalla cultura misterica di derivazione ebraica e, più in generale, mediorientale, per esempio attraverso il mazdeismo. Secondo la tradizione di tutte queste credenze monoteistiche esiste un principio di corruzione dell’opera originaria del Creatore che spiega la presenza del male sulla Terra. Comunque sia interpretata l’origine di Satana/Lucifero, sia esso l’angelo caduto per il peccato di orgoglio nei confronti di Dio all’atto della creazione e prima dell’esistenza stessa del Tempo, secondo la visione agostiniana; oppure, sia esso parte delle schiere di angeli corrotte dall’unione con le figlie degli uomini, seguendo uno dei filoni di derivazione ebraica; o ancora, sia esso il Demiurgo, frutto di un’aberrazione di uno degli eoni, come avviene invece secondo il pensiero gnostico, a esso viene attribuita la signoria su “Questo Mondo”, dalla quale il genere umano può essere sollevato solo a seguito dell’avvento del Cristo.
Il tema e la presenza del Diavolo, che agisce direttamente o attraverso schiere di demoni, per sviare l’azione salvifica del cristianesimo, è dunque da sempre centrale nel pensiero cristiano e soprattutto nell’agiografia, che descrive la lotta quotidiana dei Santi contro le malie del demonio. Esso rimarrà prevalente almeno fino all’avvento dell’Illuminismo e del pensiero scientifico, peraltro, anch’esso visto da una parte della dottrina cristiana come strumento del diavolo per allontanare il genere umano dalla contemplazione di Dio.
Andando direttamente a un giudizio sul libro, posso dire di aver trovato al suo interno molti elementi d’indubbio interesse. Esso può essere preso in considerazione come valida base di partenza per altri approfondimenti però, personalmente, l’ho trovato troppo sintetico e, per alcuni versi, un po’ frammentario.

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