lunedì 10 dicembre 2012

Un bel regalo di Natale per PD e Cinque Stelle, Berlusconi torna in campo!

Sembra un paradosso, ma la discesa in campo del Cavaliere dovrebbe essere accolta con giubilo da tutte le forze di centro sinistra e dal Movimento Cinque Stelle, infatti, se questo “brocco” è il miglior asset che può calare il centro destra, mi sembra che, per una volta, si possa stare tranquilli! Certo, il Cavaliere ha cento vite, conoscenze, clientele e denari, ma in fondo, spero bene, ormai gli italiani dovrebbero aver capito chi egli sia! Certo, meglio non “Vendere la pelle dell’orso”, potremmo scoprire che il popolo italico è veramente marcio, effettivamente il rischio c’è, ma anche in questo caso, tanto vale saperlo, vorrà dire che per i nostri figli penseremo un futuro all’estero. Mai come questa volta, un elettore serio dovrebbe sapere cosa fare: c’è un PD che appare solido, borghesotto ma pluralista e aperto a sinistra (ci mancherebbe!), un Movimento tutto da scoprire, qualche scampolo di centro destra moderato, grigio, liso, ma democraticamente almeno ai limiti dell’accettabile e, alla fine, c’è pure l’astensionismo che, per quei catto-laico-fascio-federal-cubisti che abbiano ancora un minimo di capacità di intendere potrà ben essere considerata un’alternativa onorevole rispetto all’allinearsi sotto gli stendardi dell’infausto settimo cavalleria berlusconiano (chissà perché mi viene in mente l’armata “Brancaleone”:-)).

I pericoli, rispetto alla discesa in campo di Berlusconi, mi sembrano ben altri, ma pare che l’azione del Presidente Napolitano da una parte, insieme al super ego del Cavaliere dall’altra, siano insieme intervenuti per minimizzarli. Il vero rischio era un movimento di centro destra che si coagulasse intorno ad un nucleo di persone serie e rispettabili, magari proprio Mario Monti, all’ombra del quale troppo si agitavano, per esempio, personaggi come Montezemolo, portatori dell’ennesima versione di brodino di dado moderato pronto a riscaldare gli animi di laici e cattolici orfani del Cavaliere. A oggi Monti sembra bruciato, proprio da quel centro destra che avrebbe dovuto innalzarlo come un’icona. Saggio sarebbe, in campo opposto, chi gli offrisse il braccio per permettergli di servire ancora il Paese.

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