venerdì 14 settembre 2012

Recensione: Il trono dei Moghul – La saga dei grandi imperatori dell’India

“Il trono dei Moghul – La saga dei grandi imperatori dell’India”, titolo originale “Emperors of the Peacock Throne”, di Abraham Eraly, traduzione di Maria Eugenia Morini, edizioni Il Saggiatore, ISBN: 978-884281527-3.

L’Autore traccia la storia dei Moghul, probabilmente la più importante dinastia imperiale islamica del subcontinente indiano. L’impero Moghul vide la nascita nel 1526 per opera del conquistatore di origini centroasiatiche (Uzbekistan) Babur, lontano discendente di Tamerlano. L’apogeo viene di norma fissato intorno alla fine del diciassettesimo secolo sotto il regno di Aurangzeb, momento in cui l’impero dominava politicamente l’intero subcontinente indiano. Alla morte di costui (1707), anche a seguito della politica d’intolleranza religiosa da questi instaurata, si avviò un processo di frammentazione che durò più di un centinaio di anni e che vide alla fine prevalere il dominio del Raj britannico.

La lettura del libro è abbastanza gradevole e scorrevole, ma lo stile è sostanzialmente improntato alla cronaca cronologica delle vite degli imperatori. L’Autore non fa una vera analisi delle figure citate, della situazione socioeconomica e culturale e della sua evoluzione. L’impressione è quasi quella di trovarsi di fronte un testo scolastico delle superiori. Per quanto mi riguarda poi, il libro ha un difetto che ha pesato molto sulla godibilità della lettura; in tutta l’opera, infatti, non sono presenti nessuna foto, disegno o immagine e, soprattutto, neppure una cartina che descrivesse la geografia del subcontinente e l’evoluzione della situazione territoriale dell’impero Moghul. Ho trovato quindi molto difficile e un po’ noioso ritrovare autonomamente queste informazioni.

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