lunedì 28 giugno 2010

Recensione: Ascesa e declino del denaro

Ascesa e declino del Denaro di Nial Ferguson, editore Mondadori, ISBN 978-08-04-59471-0. Più che del denaro in senso stretto l’autore parla del ruolo del credito nel favorire la crescita economica. In un continuo andare avanti indietro nella storia il libro tratta della moneta metallica, dei primi contratti “futures” istituiti nell’antica Mesopotamia, delle lettere di cambio rinascimentali, dell’invenzione della partita doppia, della nascita delle società per azioni ed a responsabilità limitata, del ruolo delle assicurazioni e soprattutto della nascita del mercato obbligazionario e dei suoi legami con il debito pubblico degli Stati, con il welfare e con il mercato immobiliare. L’autore descrive anche le varie crisi che nel corso del tempo hanno segnato gli eccessi nell’uso dell’innovazione finanziaria seguendo le vicissitudini di John Law e della compagnia del Mississippi fino al default delle finanze francesi, gettando una luce sui fallimenti dell’impero spagnolo e più tardi delle repubbliche sud americane, spiegando il crepuscolo della prima società mondiale globalizzata (il mondo all’alba della prima guerra mondiale), la grande depressione, gli spasmi della repubblica di Weimar, il sistema di Bretton Woods e la sua successiva decadenza, l’illusione della democrazia “proprietaria” ed il fallimento delle “saving & Loans” durante gli anni ottanta, il ruolo dei Killer dell’economia, l’ascesa e la caduta delle “dot.com”, la grande truffa della Enron fino ad arrivare ai giorni nostri con l’attuale crisi innescata dal ricorso eccessivo all’indebitamento subprime, ai CDO (collatelarized debt obbligation) ed ai CDS (credit default swap), alla caduta degli Hedge funds (LTCM) e dei loro modelli matematici basati sul VAR e sull’uso delle gaussiane, al ruolo in ascesa dei fondi sovrani fino a “Chimerica” (termine nato dalla fusione di China & America) il “mostro” mitologico che ancora attende un novello Bellerofonte che possa domarne gli eccessi.
Il libro è bellissimo, in sintesi (e nonostante i disastri) parla di sogni: la ricchezza, la sicurezza, la casa, la prevenzione di ogni avversità, persino l’immortalità. Soprattutto è una lode all’ingegno umano ed alla sua capacità di domare il rischio ed allocare il credito in maniera sempre più efficiente; è la descrizione di un carosello continuo di illusioni, del “falò delle vanità”, di fulminee intuizioni e di immani fallimenti dettati dalla presunzione, dalla disonestà e dall’avidità. Soprattutto, sullo sfondo rimane l’invito alla riflessione ed alla consapevolezza nelle scelte per ognuno di noi, un continuo ricordarci che si affonda insieme ma che ci si salva da soli.

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