"L’avvocato dell’atomo”, di Luca Romano, edizioni Fazi; Isbn 9791259672148.
Il dibattito sull'energia nucleare sembrava arrivato ad un punto definitivo
dopo gli incidenti di Cernobyl (Ucraina 1986) e Fukushima (Giappone 2011). Per
le opinioni pubbliche, soprattutto occidentali, sembrava ormai scontato un
percorso che sanciva il progressivo abbandono di queste tecnologie, almeno
limitatamente al tema della fissione e mostrando ancora qualche apertura per le
applicazioni della sola fusione nucleare, per altro ancora lontano da una fase
effettivamente applicativa.
In realtà il dibattito fra gli “addetti ai lavori” è rimasto nel tempo
abbastanza vivace e i programmi sul nucleare civile sono tutt'altro che fermi
e, anzi, in molti casi sono in piena espansione.
Più in generale, l’avanzamento delle nuove tecnologie, soprattutto sul tema
della sicurezza, gli effetti della guerra in Ucraina sul prezzo dei
combustibili fossili e, in modo forse meno evidente (ma più incisivo nel lungo
termine), gli accordi internazionali e i programmi nazionali finalizzati alla
riduzione delle emissioni di gas serra gli effetti, stanno convincendo anche i Paesi
più refrattari (es. Italia e Germania) a riaprire il dibattito, mentre alcuni
Paesi già convintamente “nuclearisti” (es. la Francia) hanno già avviato un
profondo programma di rinnovamento del loro “parco” nucleare producendo effetti
anche nel mondo della finanzia (es. riacquisto del colosso elettrico EDF da
parte dello Stato francese).
In questo contesto “fa
notizia” la posizione del partito Verde finlandese che ha di recente svoltato
pubblicamente in favore della tecnologia nucleare (la
Finlandia sta per mettere in funzione una nuova centrale a fissione!):
https://www.repubblica.it/venerdi/2022/11/21/news/finlandia_verdi_energia_nucleare-375389772/
Il libro sembra essere
in grado effettivamente di rispondere punto per punto a tutte le obiezioni
verso l’applicazione di queste tecnologie e lo fa in maniera spesso ironica e
divertente fornendo una ragguardevole mole di dati a sostegno delle proprie
tesi.
Personalmente, sono stato un soggetto facile da convincere alla chiamata alle armi per la causa dell’atomo (ancora ragazzo, avevo votato contro i referendum nella tornata elettorale del 1987) ma devo ammettere che questo libro brillante e divertente ha contribuito a farmi passare dalla posizione di timido e pauroso appoggio (condizionato dalla cattiva informazione relativamente agli effetti degli incidenti sopracitati!), ad una adesione più convinta e serena.
Ho un debito di
riconoscenza verso mio figlio (ventenne) nel convincermi a leggere questo
Saggio (che pensavo fosse un po’ una stupidaggine, visto il titolo non troppo
rigoroso e accattivante!); lo considero un segno che la nuova generazione
sembra avere una visione meno condizionata e strumentalizzata verso questi
argomenti. ... e a questo proposito, studiatevi la parte del libro che parla in
specifico delle sinergie fra la tecnologia nucleare e le altre fonti
rinnovabili 😊!
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