Splendido articolo di Alberto
Brambilla sul Corriere dell Sera:
L’Autore attacca la politica sul
tema della fiscalità e comincia il suo articolo in questo modo: “Ma che cosa si aspettano dal futuro gli italiani?
Evidentemente tanto, drogati da promesse e spese insostenibili.”.
Poi ci ricorda un po’ di storia ricostruendo
gli spostamenti di parti rilevanti dell’elettorato nelle più o meno recenti
tornate elettorali sulla base delle promesse dei politici, rivelatisi per lo
più, insostenibili per i conti pubblici, o peggio, quando realizzate, largamente
responsabili del dissesto degli stessi. Cita quindi in successione: Renzi, 5
stelle, Berlusconi e Lega; campioni del reddito a “pioggia”, delle pensioni
facili e nemici delle imposte patrimoniali.
Fatto ciò, comincia la parte più
interessante dell’articolo, quella che, riferendosi agli italiani tartassati sostiene
: “... pensano (preciso io: “gli italiani”) di essere oppressi dalle tasse e invece la stragrande maggioranza di loro non solo non paga
nulla ma è anche beneficiaria di tutti i servizi gratis, a partire dalla sanità”.
A supporto delle sue tesi, cita
il MEF: “Il Mef ci dice che quelli che fanno una
dichiarazione dei redditi sono circa 41 milioni ma quelli che pagano almeno 1
euro di Irpef sono 30 milioni” e aggiunge: “...
ergo metà degli italiani vive «a carico» di qualche altro. Dieci milioni di contribuenti pari a 14,48 milioni di
abitanti vivrebbero, in base alle loro dichiarazioni, per un intero anno con
meno di 3.750 euro lordi; altri 8,1 milioni dichiarano redditi tra 7.500 e
15.000 euro, pari in media 651 euro al mese; altri 5.550.000 guadagnano tra i
15 e i 20 mila euro lordi l’anno (meno di mille euro al mese!). Riassumendo,
i contribuenti delle prime due fasce di reddito sono 18.140.077, cioè il 43,68%
del totale dei dichiaranti pari a 26,13 milioni di abitanti. Tutti insieme
pagano solo il 2,31% dell’intera Irpef cioè circa 4 miliardi, cioè ben 153 euro
l’anno. Per il solo servizio sanitario di cui beneficiano
gratuitamente, costano ad altri cittadini «volonterosi» ben 50,4 miliardi l’anno.”.
Dopo qualche altro dato l’autore chiude
con la seguente serie di domande retoriche: “Possibile
che la politica non riesca a dire la verità agli italiani e cioè che viviamo
molto al di sopra delle nostre possibilità, che è tutto gratis: sanità, scuola, la gran parte dei servizi degli enti locali
(dopo che Berlusconi ha eliminato l’Imu), l’acqua e così via; che tra Stato
centrale e enti locali vengono elargiti ogni anno oltre 180 miliardi in aiuti e
sussidi tutti esentasse (in nero) che ovviamente creano altra evasione Irpef e
Iva? Possibile che non sappiate che gli italiani non sono così poveri perché
spendono oltre 130 miliardi per giochi e lotterie, che siamo al secondo posto
in Europa per possesso di animali da compagnia e al primo posto per prime e seconde
case, automobili, telefonia, abbonamenti a pay-tv. Non è ora di finirla con
questa politica inetta?
Tutto quanto, a mio parere condivisibile
e, tuttavia interessante, perché sembra voler sbandierare una verità che a molti fa
comodo ignorare; gli evasori non sono solo i ricchi ma pure (forse
prevalentemente) i “poveri” (o sarebbe meglio chiamarli gli “invisibili” al fisco?).
È noto che l’evasione fiscale nel
Bel Paese è massiccia (quanto trasversale) e il lavoro nero è sì una piaga ma si
basa spesso sulla mutua convenienza di datore di lavoro e lavoratore (almeno
quando questi incassa il reddito di cittadinanza)
Su una cosa però Alberto
Brambilla si illude certamente; un programma elettorale finalizzato a spiegare
la situazione e privo di promesse sarebbe magari onesto ma certamente non porterebbe molti voti 😊.
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