sabato 4 giugno 2022

Recensione: Catastrofi – Lezioni di Storia per l’Occidente

 

"Catastrofi – Lezioni di Storia per l’Occidente”; di Nial Ferguson; titolo originale: “Doom”; Traduzione di Aldo Piccato e Gabriella Tonoli; edizioni Mondadori; Isbn 978-88-04-74260-9.

Il saggio di Nial Ferguson si sofferma sull'analisi della natura dei “disastri”, siano essi incidenti dovuti a “errori umani”, scelte politiche o a eventi naturali, soffermandosi sugli effetti della loro “gestione”, o meglio, più spesso, della “mala gestione” degli stessi.

L’Autore, tra l’altro, parlando delle catastrofi di natura pandemica analizza il comportamento delle autorità (e delle persone) riguardo all'epidemia di Covid, in pieno svolgimento durante la scrittura del Saggio. Non solo cerca di venire a capo delle varie differenze che hanno caratterizzato le scelte dei principali governi ma effettua anche una comparazione con i comportamenti tenuti dalle autorità durante l’epidemia di febbre spagnola degli anni Venti e di influenza asiatica sul finire degli anni 50 del Novecento.

Alla fine, almeno a mio parere, per l’Autore, i grandi fallimenti lasciano un po’ tutti colpevoli; le autorità politiche, innanzitutto, cronicamente ignoranti rispetto alle lezioni della Storia e quindi, mai previdenti; ma anche i vari settori della burocrazia (non necessariamente “statale”), malati di supponenza, conservatorismo, conformismo e lassismo, non vengono risparmiati; fino ai singoli individui, quasi mai migliori di chi li rappresenta. In questa analisi, risulta interessante la riflessione che l’Autore fa sul ruolo delle “reti” come “agenti” capaci di limitare o amplificare gli effetti dei disastri.

E’ interessante una delle sintesi e dei messaggi dell’Autore, proprio una sorta di parziale giustificazione a favore di governanti inetti (o anche solo sfortunati!) che tende a mettere in luce come, difficilmente, i disastri siano “veramente” causati dall’operato di un singolo decisore (parafrasando Tolstoj, l’Autore allude a Napoleone per la sua disastrosa campagna di Russia), ma più spesso, le responsabilità siano “diffuse” e un po’, per dirla in sintesi, dipendano dal fatto che tutti (o almeno molti) membri di una “organizzazione” (sia essa uno Stato, un Ente o una Società privata) si “sforzino” di non vedere i problemi e, magari si attivino proprio per occultarli.

A sentire Nial Ferguson, in pratica, c’è quasi da pensare che in molti casi possa anche andare peggio!

Lettura interessante anche se, forse non il meglio di questo Autore arguto e prolifico che, comunque, incuriosisce sempre e non annoia mai.  

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.