domenica 15 dicembre 2019

Recensione: Rischiare Grosso. L'importanza di metterci la faccia nella vita di tutti i giorni


“Rischiare Grosso. L'importanza di metterci la faccia nella vita di tutti i giorni”, titolo originale “Skin in the game. Hidden Asymmetries in Daily Life”, di Nassim Nicholas Taleb, traduzione di Marco Cupellaro, edizione Il Saggiatore, ISBN: 978-884282488-6.

Il titolo in italiano del Saggio non rende del tutto giustizia al contenuto dello stesso, mentre risulta più efficace il titolo originale “Skin in the game” che, comunque, a parer mio, non riesce anch'esso a coprire l’idea di tutti i temi trattati. Essi corrispondono nel nostro parlato ad una serie di concetti in effetti concatenati quali: il “metterci la faccia”, “mettercela tutta”, “metterci l’anima”, “rischiare tutto”, “pagare di persona”, ecc. Tutti insieme, per l’Autore, costituiscono ciò che è necessario perché un individuo possa vivere una vita piena e responsabile, e, allo stesso tempo, garantiscono un funzionamento efficiente ed “etico” della nostra società civile, degli organi istituzionali e di quelli privatistici.

Il concetto centrale resta però la “responsabilità” e, pertanto, faro dell’agire del singolo dovrebbe essere la cosiddetta “regola d’argento”, formulata da Isocrate e che prescrive di “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Secondo l’Autore (condivido) essa supera in prudenza e robustezza anche la più famosa “regola d’oro” citata nel Vangelo di Matteo: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Ma l’applicazione della responsabilità si estende non solo agli individui ma anche alle istituzioni e, per Taleb, essa guida verso forme precise di organizzazione del lavoro (lavoro artigiano/piccola impresa vs grande corporation), ruoli (artigiani/imprenditori vs dirigenti), forme di governo (municipalità e governo decentrato vs Stato accentrato), ecc.

Come nello stile dell’Autore, tutti questi concetti vengono abbondantemente argomentati attraverso casi storici, aneddoti ed esperienze personali; il tutto “condito” da uno stile diretto, divertente, spesso caustico ed irriverente.

Insomma, il solito Taleb … un vero spasso!

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