“Amianto – Processo alle
fabbriche della morte”, di Giampiero Rossi, edizioni Melampo, ISBN 978-88-89533-68-0.
Con una particolare enfasi
posta sulle vicende dello stabilimento Eternit di Casale Monferrato (prov. Di Alessandria),
il libro ripercorre la storia del processo intentato a Torino nel 2009 contro i
vertici del gruppo aziendale, ritenuti responsabili della condotta volutamente inadeguata
nell’opera di informazione e prevenzione contro i rischi dell’amianto.
La vicenda giudiziaria arriverà
ad una prima conclusione nel corso del 2012 dove verrà emesso un pesante
verdetto di condanna nei confronti dei convenuti, Stephan Schmidheiny e Louis
De Cartier de Marchienne, per “disastro ambientale doloso e permanente”. Il
processo avrà poi una coda successiva in Appello nel 2013 che porterà ad un’ulteriore
aggravio delle pene nei loro confronti, ma si concluderà nel 2014 con una sentenza
della Corte suprema di cassazione che annullerà sia le pesanti condanne, sia i
risarcimenti previsti per le parti in causa per l’avvenuta prescrizione dei reati
commessi.
Libro molto bello che racconta
non solo la vicenda giudiziaria attraverso le vicende personali, spesso
purtroppo tragiche, dei promotori della causa e dei loro famigliari ma che
ripropone anche la storia e la parabola dell’eternit, la mescola di cemento e
fibre di amianto brevettata nel 1901 per le sue caratteristiche e proprietà innovative
poi però risultata micidiale per i suoi effetti collaterali sulla salute e per
questo bandita in moltissimi paesi (in Italia la commercializzazione è cessata
nei primi anni novanta).
Altra piccola pepita del
Salone del Libro di Torino edizione 2018 nella parte dedicata ai piccoli
editori (ma i “grandi” editori certi temi non li toccano mai?)!
NOTA:
Per chi fosse interessato alla
vicenda in sé, penso che sia ancora in corso il processo cosiddetto “Eternit
bis” avviato nei confronti di Stephan Schmidheiny. Louis De Cartier de
Marchienne è invece morto nel 2013.
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