martedì 14 novembre 2017

L'Italia fuori dai mondiali di calcio! ... Oibò!

La nazionale di calcio è fuori dai mondiali.

Non che sinceramente me ne importi molto; di fatto, infatti, tutto ciò sarebbe sostanzialmente irrilevante se non fosse che si dovrebbe riflettere almeno po' riguardo alle ragioni che, anno dopo anno stanno portando questo sport, un dì di eccellenza, alla crisi.

Le cause “vere” sono, a mio avviso scontate e legate al solito fenomeno della “liberalizzazione”.

Stilando un breve elenco, penso che molti dei fattori remoti scatenanti della crisi vadano ricercati nelle regole che hanno permesso ai club privati di servirsi prevalentemente di stranieri a scapito dei vivai. A questo aggiungo poi altre ragioni strutturalmente almeno altrettanto se non più rilevanti; ad esempio, i bilanci delle società calcistiche sembrano fatti apposta per riciclare denaro, mentre la necessità di competere nel mondo dell’entertainment e dello spettacolo impongono scelte vincolanti per accaparrarsi sponsor,  vendere i diritti, ecc..

In sintesi, si è premiata la politica dei club, soprattutto di quelli più dotati di risorse, a scapito dell’obiettivo e interesse “nazionale” (posto che abbia ancora senso tale termine); storia nota in tanti altri settori del nostro tessuto sociale, economico e industriale.


Oltre a ciò, possiamo sicuramente nasconderci dietro un dito adducendo le altre tantissime ragioni, alcune delle quali, anche sociali, basta soffermarsi ad osservare che il calcio non è più il gioco di strada favorito dagli italiani … anzi, nessuno gioca più in strada! 

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