sabato 21 maggio 2016

Recensione: Il sangue del sud – antistoria del risorgimento e del brigantaggio


“Il sangue del sud – antistoria del risorgimento e del brigantaggio”, di Giordano Bruno Guerri, edizioni Mondadori, ISBN 978-88-04-60330-6.
Da anni è in atto un’opera di ripensamento della storia risorgimentale finalizzata a superare una certa impostazione ideologica che non ammetteva ombre riguardo al processo di unificazione nazionale. L’Autore aggiunge un tassello importante a questa attività di ricerca attraverso un’analisi meditata del fenomeno del cosiddetto “Brigantaggio”, Tale fenomeno, particolarmente evidente fra il 1861 e il 1865, fu volutamente associato e assimilato a forme di banditismo e delinquenza comune dalle nuove élite al potere dell’Italia post-unitaria, ma in realtà assunse le caratteristiche e le dimensioni di una vera e propria guerra civile.
L’Autore va alla ricerca delle cause sociali, economiche e culturali all’origine di questo movimento aggiungendo le biografie dei più noti briganti e la descrizione dei fatti che li resero famosi.
Interessanti le conclusioni, perché l’onda lunga del conflitto sociale e culturale che fu alla base del fenomeno insurrezionale del brigantaggio, le profonde divisioni ideologiche che ne furono in parte la causa e le fratture che ne derivarono, hanno influenzato non poco la nostra storia moderna e, ancora oggi, possono essere messe in relazione con un certo grado di differenza e diffidenza reciproca che continua a contrapporre fra loro gli stessi italiani (spesso un po’ restii a sentirsi veramente tali), ma che soprattutto, tende ad allontanarli dal loro rapporto con le autorità, spesso percepite come estranee, aliene se non persino “nemiche”.

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