martedì 1 ottobre 2013

Enrico Letta: Il mio punto di vista sulla sua opera di governo


Comunque vada a finire l’attuale fase di crisi di governo, ho certamente aumentato di molto la mia stima personale per il capo dell’attuale esecutivo, Enrico Letta. Devo dire, innanzitutto, che non avevo certamente vissuto positivamente la nascita del suo governo che vedevo, al più, come un male necessario per superare rapidamente il caos creatosi a seguito del disastro elettorale prodotto dalle ultime elezioni politiche. Il governo però è andato avanti, magari fra mille compromessi, fra i quali qualcuno indigesto (il pasticcio dell’IMU, per esempio) conquistandosi progressivamente una sua credibilità sia sul piano interno sia su quello internazionale e, nel frattempo, dovendo fronteggiare non poche oggettive difficoltà; così compresso fra le lotte fratricide del PD, la disarmante e incomprensibile irresponsabilità del M5S e l’impasse del PDL, incapace di concentrarsi su altro che non siano le vicende personali di Berlusconi. Secondo la mia percezione personale, Enrico Letta nel corso del tempo ha cominciato effettivamente a dispiegare quelle capacità di paziente mediatore, che, sicuramente sono state alla base della sua nomina, ma, durante la sua azione di governo, ha anche mostrato di saper essere determinato facendo quindi mostra di quel binomio di forza e moderazione che sta alla base del successo di molti veri leader e, in questo, contrapponendosi in maniera netta al facile populismo di personaggi come Grillo e Berlusconi.
Entriamo in una fase caotica, dove tutto può succedere: nuove elezioni, un “Letta bis”, una ventilata scissione del PDL (che io accoglierei con estremo favore!), un ricambio dei vertici del PD … In mezzo a tutto ciò, terrò d’occhio l’ex “grigio” Enrico Letta cercando, con il peso modesto del mio potere di elettore, di creare un’occasione per dargli nuovamente spazio.

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