lunedì 7 luglio 2025

Recensione: Gli uomini pesce

 

 "Gli uomini pesce”, di Wu Ming 1; edizioni Einaudi; Isbn 978-88-06-25172-7.

Bel romanzo che vede come protagonista assoluto il territorio del delta del Po.

La vicenda è ambientata durante l’estate siccitosa del 2022. Il paesaggio cangiante, bollente e dolente evidenzia impietosamente non solo gli effetti deleteri prodotti dal cambiamento climatico e dall’assenza di idonee e lungimiranti soluzioni ambientali, ma anche dei danni della progressiva cementificazione, delle errate politiche industriali e dei segni lasciati nel paesaggio dal loro fallimento. Infine, l’abbassamento del livello delle acque porta anche letteralmente a galla i resti, e con essi i ricordi, del periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale. La morte di ex partigiano di una certa fama, Ilario Nevi, e le scoperte sul suo conto fanno anche riemergere antiche divisioni e misteri mai chiariti su fatti e personaggi di quell’epoca, fino a scavare nel profondo del folklore popolare evocando la presenza di creature anfibie antropomorfe, forse di origine extraterrestre, gli uomini-pesce.

Antonia, la nipote di Ilario, reduce da un brutto incidente automobilistico e flagellata dal “Long Covid”, si mette a dipanare tutto il guazzabuglio di misteri che hanno circondato la vita dell’amato zio e, inconsapevolmente, nel medesimo tempo, compie anche un percorso di cura che, infine, la troverà rigenerata.

Come il solito l’Autore non delude. Il romanzo tratta un’infinità temi, molti dei quali in maniera inattesa, dando prospettive di lettura interessanti e tenendoli annodati coerentemente (con una sola eccezione, a parer mio, relativamente alle circostanze della nascita del co-protagonista Ilario!). Il romanzo è anche per certi versi “educativo”, suggerendo visioni più concilianti relativamente ad attuali temi controversi e spesso divisivi.

 

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