giovedì 22 agosto 2024

Recensione: C'è del marcio in Occidente

 "C’è del marcio in occidente”; di Piergiorgio Odifreddi; edizioni Raffaello Cortina; Isbn 978-88-3285-665-1.

Lo stile dell’Autore è graffiante fin dall’inizio (e come suo solito!), pertanto bisogna resistere alla tentazione di gettare via il libro dopo le prime decine di pagine perché sembra la solita tiritera del quanto siamo cattivi noi “occidentali” e di come siamo responsabili di (quasi) tutto il male di questo pianeta. In sintesi, basandosi sull'incipit, il Saggio sembrerebbe scritto da un non-occidentale che rinvanga i mali dei nostri tris/bis nonni… E chissenefrega!

Ma le cose non stanno così ….

Superata la prima parte, per altro abbastanza sintetica quanto l’enunciazione di un teorema, nonché la conseguente fase di irritazione, comincia da parte dell’Autore la dimostrazione logico-matematica (qui il retroterra del mestiere di matematico si fa inesorabilmente sentire!) delle sue argomentazioni.

Eh, che dire! Alla fine, diventa un po’ difficile dargli torto perché le sue tesi sono ben argomentate e altrettanto estensivamente documentate. In particolare, mentre viene abbastanza facile scaricarci la coscienza dalle responsabilità degli avi che, ebbene sì, in effetti erano un tantino aggressivi, avidi, razzisti e avvezzi ad una cultura mercantilistica di predazione, ma scusabili in quanto un po’ “ignorantelli” (… e poi diciamolo, in passato nessuna cultura si faceva mancare nulla in merito alla violenza!), adesso, che ci sentiamo purgati dai nostri peggiori istinti aggressivi e cresciuti sul piano culturale dopo la dura lezione di due guerre mondiali, a detta dell’Autore, sotto sotto, non abbiamo mica tanto abbandonato la nostra visione di superiorità verso le altre culture, ma semmai, abbiamo vestito molti nostri atti aggressivi o omissivi di una ideologia buonista che sa un po’ di opportunismo, molto menefreghismo e altrettanto cinismo.

Alla fine, seppure un po’ a malincuore, consiglio caldamente la lettura di questo Saggio, sicuramente provocatorio, ma che fa riflettere!

Forse, infatti, non siamo così cattivi come ci descrive l’Autore, ma sicuramente possiamo fare meglio ….

mercoledì 21 agosto 2024

Recensione: Gaza - odio e amore per Israele

 

"Gaza – Odio e amore per Israele”; di Gad Lerner; edizioni Feltrinelli; Isbn 978-88-07-17450-6.

L’Autore, noto giornalista, ebreo nato a Beirut (1954) da una famiglia di origini israeliane e trasferitosi a Milano fin da bambino e proprio il soggetto giusto per descrivere la molteplicità delle emozioni, spesso fra loro contraddittorie, che scatena negli osservatori l’attuale situazione di guerra a Gaza.

Egli, in particolare ci descrive la lacerazione che tali fatti stanno producendo nelle comunità ebraiche all'estero e nella stessa società israeliana, non nascondendo le critiche per una risposta bellica inizialmente giustificabile ma ora giudicata eccessiva da ogni soggetto che si ponga in un’ottica il più possibile imparziale.

Il Saggio però si sofferma anche ad analizzare più profondamente l’evoluzione della società israeliana giudicata, almeno per la sua parte destrorsa, sempre più radicale, nazionalista e fanatica nonché manifestazione di una natura e mentalità del tutto contrapposta all'attitudine, che l’Autore descrive come “il filone ebraico della tolleranza” (citando così il pensiero di Primo Levi), che spesso ha caratterizzato gran parte dei soggetti della diaspora e che si trova agli antipodi rispetto a quei soggetti che continuano invece a promuovere soluzioni violente. 

Recensione: polveriera Tunisia

 "Polveriera Tunisia – Cronache da un Paese al collasso”; di Sara Giudice; edizioni Rizzoli; Isbn 978-88-17-18546-2.

A partire dalla “Rivoluzione dei gelsomini” (2010 -2011) che ha innescato la cosiddetta “Primavera Araba” la Tunisia ha intrapreso un difficile percorso democratico che l’ha portata a liberarsi del Presidente Zine El-Abidine Ben Ali, succeduto a Habib Bourguiba artefice dell’indipendenza tunisina, ma che ha finito per portare al potere l’attuale presidente Kaïs Saïed che, anche lui, ha finito per avvalersi di meccanismi autocratici per supportare il proprio potere.

A questa crisi istituzionale si è aggiunta una crisi economica che a cause interne ha sommato fattori esterni (come, ad esempio, gli effetti sul prezzo del pane causati dalla guerra Ucraina) e che ha prodotto forti spaccature sociali aggravate anche dal costante e rilevante flusso di migrazione proveniente dal resto dell’Africa.

Il Saggio di Sara Giudice è dunque un’inchiesta sul campo che da conto di questa situazione che sta maturando letteralmente alle porte di casa nostra e che non può non riguardarci sia per i rischi che situazioni del genere possono ingenerare sul piano geopolitico, sia per i legami che storicamente ci legano a quelle regioni del Nord Africa.