"The Game”; di Alessandro Baricco; edizioni Einaudi; Isbn 9788858429778.
In questo saggio Baricco racconta l’avvento dell’era digitale ricostruendo
tutti i passaggi principali che, dai primi personal computers, passando per i
primi videogames e pc, ci hanno portato all’avvento di internet, del web, degli
smart phone, dei social e di big data e di tutto ciò che ormai amiamo e temiamo
e che raggiungiamo comodamente e forse anche un po’ pericolosamente attraverso
i nostri cellulari.
Egli ci spiega che la società connessa in cui viviamo è non solo il
risultato di un cambiamento tecnologico rispetto al mondo analogico, ma una
vera e propria nuova civiltà, il frutto di una rivoluzione che, fin dagli
albori e nei progetti dei suoi precursori, ispiratori, ideologi e, soprattutto,
sviluppatori doveva porsi in antitesi e in alternativa col modo di pensare
novecentesco. Il risultato è una società dinamica, fluida, disintermediata,
veloce e, se vogliamo, estremamente competitiva e selettiva dove tutto sembra
un videogioco e chiunque può essere attore; dove tutto è comodo ed accessibile e
ad ognuno è concesso “navigare”. In questo mare però solo pochi “gamers”, i più
abili, si muovono con la dovuta padronanza che permette loro di raccogliere ricchi
“jackpots” e di vivere da protagonisti.
The Game è, come i nostri mari reali, un luogo che pretende di essere l’apoteosi
della libertà dove si è sempre e per forza marinai, spesso mercanti, alcune
volte pirati, non raramente naufraghi! Mare in cui, non sempre si riesce a navigare
a vele spiegate ma nel quale, come minimo, bisogna quantomeno imparare a nuotare.
Io appartengo ad una generazione che ha visto tutte queste cose “... che
voi umani”, che è nata senza telefonino e senza pc, che ha programmato in basic
con le prime calcolatrici Sharp, che ha giocato veramente a “Space invaders” o
a tennis con il Commodore 64, che ha scritto la tesi con i primi programmi di
video scrittura (quello che usavo io mi sembra si chiamasse “Olitest” e da decenni
è stato consegnato alla storia; era dell’ormai sostanzialmente defunta
Olivetti!), che usava direttamente i comandi DOS, che ha visto la nascita di
internet, dei browsers, del web, dei cellulari e degli smartphones; leggendo
questo libro ho ripercorso tutto questo e mi sono divertito perdendomi nei
ricordi! Peccato solo per alcuni concetti ripetuti un po’ troppe volte ...