“Doge di Venezia – Enrico Dandolo e la
nascita di un impero sul mare”; titolo originale: “Enrico Dandolo & the
Rise of Venise”; di Thomas F. Madden, traduzione di Sara Chiessi; edizione Bruno
Mondadori, ISBN: 9788861 592919.
Un saggio che ricostruisce la figura
di Enrico Dandolo, grande doge di Venezia, noto soprattutto per il suo
contributo all'organizzazione e alla direzione della Quarta Crociata conclusasi
nel 1204 con la presa e il sacco di Costantinopoli.
L’Autore riesce ad inquadrare molto
bene le caratteristiche di questo personaggio, delle sue origini famigliari,
dello sviluppo e trasformazione di Venezia, attraverso la sua trasformazione
urbana, l’evoluzione e delle sue istituzioni e la regolamentazione dei rapporti
fra Stato e Chiesa.
Dandolo, ben lungi dall'essere “l’anima
nera” distruttrice di imperi dipinto da parte della storiografia, fu invece
uomo che i contemporanei considerarono giusto, saggio, prudente, onesto e
lungimirante ed è passato alla storia come uno dei più grandi, se non il “più
grande”, doge di Venezia.
Tutto ciò sembra quasi incredibile
pensando che egli assunse la più alta carica della Repubblica nel 1192 quando
ormai era già molto avanti negli anni (più di ottant'anni) e afflitto da cecità;
il che non gli impedirà non solo di dirigere con polso fermo una crociata che
sembrava fin dall'origine votata al fallimento, ma neppure di svolgere un ruolo
attivo e determinante sul campo di battaglia e nel successivo tentativo di
riassesto dei territori ex-bizantini.
Al di là delle inevitabili critiche ed
elogi che inevitabilmente si svilupparono intorno ad un personaggio di tanta
levatura, certo è che, dopo il suo dogato, Venezia uscì totalmente trasformata,
scalando i ranghi delle “Grandi Potenze” dell’epoca.
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