venerdì 6 settembre 2019

Recensione: Doge di Venezia - Enrico Dandolo e la nascita di un impero sul mare


“Doge di Venezia – Enrico Dandolo e la nascita di un impero sul mare”; titolo originale: “Enrico Dandolo & the Rise of Venise”; di Thomas F. Madden, traduzione di Sara Chiessi; edizione Bruno Mondadori, ISBN: 9788861 592919.

Un saggio che ricostruisce la figura di Enrico Dandolo, grande doge di Venezia, noto soprattutto per il suo contributo all'organizzazione e alla direzione della Quarta Crociata conclusasi nel 1204 con la presa e il sacco di Costantinopoli.

L’Autore riesce ad inquadrare molto bene le caratteristiche di questo personaggio, delle sue origini famigliari, dello sviluppo e trasformazione di Venezia, attraverso la sua trasformazione urbana, l’evoluzione e delle sue istituzioni e la regolamentazione dei rapporti fra Stato e Chiesa.

Dandolo, ben lungi dall'essere “l’anima nera” distruttrice di imperi dipinto da parte della storiografia, fu invece uomo che i contemporanei considerarono giusto, saggio, prudente, onesto e lungimirante ed è passato alla storia come uno dei più grandi, se non il “più grande”, doge di Venezia.

Tutto ciò sembra quasi incredibile pensando che egli assunse la più alta carica della Repubblica nel 1192 quando ormai era già molto avanti negli anni (più di ottant'anni) e afflitto da cecità; il che non gli impedirà non solo di dirigere con polso fermo una crociata che sembrava fin dall'origine votata al fallimento, ma neppure di svolgere un ruolo attivo e determinante sul campo di battaglia e nel successivo tentativo di riassesto dei territori ex-bizantini.

Al di là delle inevitabili critiche ed elogi che inevitabilmente si svilupparono intorno ad un personaggio di tanta levatura, certo è che, dopo il suo dogato, Venezia uscì totalmente trasformata, scalando i ranghi delle “Grandi Potenze” dell’epoca.

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