... e, soprattutto, perché si deve perdere tempo a discutere di tutto ciò nel terzo millennio?
Tutta questo parlare di vaccino,
di obblighi, di libera scelta, ecc. mi appare non solo ridicolo, ma francamente
noioso.
... per non parlare dei NoVax, che c'è da chiedersi se sono "veri" o parto di una qualche fabbrica di Troll post sovietica!
Ma chi sono? L'ennesima nuova tribù di selvaggi che, come altri "signor distinguo" ci tocca di dover ascoltare e sopportare per mal indirizzato "spirito democratico" invece di lasciarli alle "cure" del Grande Inquisitore?
Ora, non entro nel merito sui
sedicenti rischi delle vaccinazioni, infatti non sono un medico e, pertanto,
ritengo di non essere abbastanza competente in materia (posso al più vantare la
discendenza diretta da un pediatra, vaccinista convinto!). A me sembra però che la comunità
scientifica sia abbastanza compatta nel giudizio su rischi e benefici e, a meno
di qualche personaggio discutibile e secondario, sia favorevole alle campagne di
vaccinazione. È anche abbastanza noto che il problema della profilassi non sia
solo un problema di scelte personali, ma anche di “copertura” e, pertanto,
anche ove esista qualche possibile correlazione con fattori di rischio
individuali, questi sia “compensati” da un minore “morbilità” e mortalità a
livello della società vista nel suo insieme. Detto in sintesi, vaccinarsi forse
ci fa correre qualche rischio (ma li corriamo, ad esempio, anche quando
ingeriamo antibiotici!), ma tende a proteggere, oltre a noi stessi, anche chi
ci sta intorno.
Per altro, è ovvio che anche l’approccio
favorevole ai vaccini non debba essere dogmatico; è giusto che la comunità medico-scientifica
dibatta il tema, migliori le formule, continui la ricerca e discuta, anche
pubblicamente di eventuali effetti collaterali delle cure; lasciamo però che
siano loro e non un esercito di ciarlatani o, peggio ancora “il popolo bue” (al
quale in sintesi apparteniamo tutti noi “non medici”) a decidere di una
questione che non ha proprio senso affrontare in assenza di conoscenze
specifiche. In questi casi, infatti, se si è profani bisogna semplicemente “fidarsi”!
Esattamente come ci fidiamo che un ingegnere abbia fatto correttamente il
calcolo del cemento di casa nostra, o che il nostro panettiere non panifichi
giornalmente con farina contaminata la nostra baguette!
Finiamola con il buonismo da
quattro soldi e con la tolleranza verso tutte le opinioni anche le più idiote e
ripartiamo innanzi tutto dal rispetto delle regole e dal ruolo dell’autorità,
che non è quello di dar voce e scelta per forza a tutti su ogni tema possibile,
ma è quello di tutelare il più possibile la collettività nel suo insieme,
persino, in casi estremi, contro il volere di singoli suoi componenti. Dunque,
se vaccinarsi è un obbligo “sociale” per accedere a certi luoghi pubblici, oltreché
sanitario, bisogna fare in modo che i soggetti siano messi in regola con le
buone o con le cattive e, esattamente come se si evade l’obbligo scolastico, si
finisce per ricevere la visita dei carabinieri, nello stesso modo deve essere
trattato chi è vaccino-renitente!
Chiaro, poi, ad esempio, che se
si permette a chi è contrario ai vaccini di “autocertificarsi” e fa di tutto
ciò un moto quasi religioso, non ci si potrà poi aspettarsi veramente che questi
non sia, come minimo, tentato a produrre un falso! E’ evidente quindi che non
basta un pezzo di carta ad attestare la vaccinazione, ma essa va fatta e
registrata sotto stretto controllo pubblico come in effetti avveniva ai bei “vecchi
tempi” (sono nato nel 1965) dove il benemerito “ufficio d’igiene”, a spese del
sistema sanitario, vaccinava tutto e tutti registrando l’operazione a futura
memoria e per futuri richiami, in più di un caso, effettuando direttamente la
campagna nei corridoi delle scuole; “tutti in fila, braccio sinistro scoperto …
e una buona dose non si nega a nessuno!”.
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