“Le Case Ina di Corso
Sebastopoli 1957-2017. Sessant’anni di vita nella periferia torinese, storia e testimonianze”,
Giancarlo Libert, edizioni Atene del Canavese, ISBN 978-88-97613-48-0.
Nel dopoguerra e fino agli
anni settanta del novecento Torino, come altre città italiane, fu investita da
un intenso flusso migratorio che portò ad un radicale cambiamento del paesaggio
urbano.
Fra le varie iniziative finalizzate
a sopperire alla grande “fame” di case e, al preciso scopo di incrementare l’occupazione
nel settore edilizio venne emanata la legge 26/11/1955 n. 1148 "Proroga
e ampliamento dei provvedimenti per incrementare l'occupazione operaia
agevolando la costruzione di case per i lavoratori" (fonte: wikipedia) nota anche come “Piano
Fanfani” in nome dell’allora ministro del Lavoro che se ne fece promotore.
Tema del libro dunque, è
quello di raccontare la storia della realizzazione di alcune di queste
iniziative edilizie che, a Torino, diedero origine ad interi quartieri.
Bel libro, di quelli che puoi
solo trovare in manifestazioni come il “Salone del libro” di Torino girando fra
gli stand dei piccoli editori in cerca di fatti curiosi.
L’Autore fornisce un bel
quadro che, oltre a descrivere la geografia e la storia dei luoghi che furono
oggetto delle diverse iniziative edilizie, spiega le ragioni e i vincoli delle
scelte architettoniche e si sofferma sugli aspetti umani dell’intera vicenda
parlando un po’ di tutti; i grandi protagonisti e promotori dell’impresa, fino
ai semplici abitanti dei nuovi quartieri attraverso i loro ricordi.
Ne emerge una storia affascinante
e di successo che, a distanza di tanti anni e, tenendo anche presente la realtà
del nostro Paese, appare quasi straordinaria.
Confesso anche che quest’opera
ha contribuito a farmi comprendere alcuni aspetti della città che non conoscevo
e ora, vedo quei quartieri e quelle stesse costruzioni con un occhio diverso.
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